Gli scontri in Irlanda del Nord non si placano e perde la vita una giornalista: questo è terrorismo?
Un tuffo indietro nel passato che ritorna violentemente nel presente, con gli scontri in Irlanda del Nord dove ha perso la vita una giornalista – colpevole solo di aver fatto il suo lavoro.
Bombe carta e terrorismo in Irlanda del Nord
Tra il 1970 e il 1990 si sono vissuti tre decenni di alta tensione, con attentati da parte dell’Ira contro Londra e tutto il suo governo.
A Derry i veicoli sono in fiamme e la polizia ha dovuto combattere per placare gli scontri, fatti da persone incappucciate che non mostrano il volto e lanciano bombe carta senza guardare chi hanno davanti.
Perché questi scontri? Tutto nasce – come si evince anche da La Stampa – dopo che la polizia ha emesso alcune perquisizioni all’interno delle case di questo quartiere irlandese a seguito dell’autobomba esplosa il 19 gennaio.
La pista che seguono gli investigatori è verso il gruppo New Ira che potrebbe essere il vero responsabile – nonché mandante – dei nuovi scontri e violenze di questo ultimo periodo.
Giornalista uccisa durante lo scontro
In tutto questo caos, che sembra proprio non trovare una fine, una giornalista di 29 anni ha perso la vita mentre si trovava nella zona dello scontro per un servizio.
Secondo le prime indiscrezioni, la donna sarebbe stata raggiunta da alcuni colpi di arma da fuoco. Una notizia lanciata dai tabloid britannici e di seguito confermata dalla Polizia:
“comunichiamo con tristezza che questa notte una donna è stata uccisa”
Evidenziando che tale azione verrà perseguita come atto terroristico, aprendo una indagine per scoprire chi possa averne causato la morte.