L’uomo che ha sparato per legittima difesa ad un ladro di 16 anni ha dovuto ricevere una inaspettata decisione del Pm
Il primo caso di legittima difesa, dopo che il Presidente Mattarella ha firmato la legge sta facendo discutere soprattutto dopo la decisione del Pm in merito alla posizione dell’uomo.
La tentata rapina e lo sparo
Andrea Pulone ha 29 anni ed è protagonista inconsapevole della nuova legge in vigore, dopo la firma di Sergio Mattarella.
L’episodio è accaduto tre giorni fa, quando una banda di ladri è entrata a casa sua per compiere un furto. Lui, accorgendosi del fatto, ha urlato e poi si è difeso con la sua pistola – regolarmente detenuta e registrata – sparando dei colpi per spaventarli.
Uno di questi colpi ha raggiunto un ragazzo di 16 anni, membro della banda, che è stato scaricato dai suoi complici davanti all’Ospedale di Tivoli per poi scappare e disperdersi nel nulla.
La decisione del Pm sul caso di legittima difesa
La posizione di Andrea Pulone è stata vagliata dagli investigatori e, come si evince da Il Giornale, il giovane risulta essere molto scosso per la sua avventura non proprio piacevole:
“me li sono trovati davanti con una spranga di ferro. ho sparato e sono fuggiti…ora ho paura di ritorsioni”
Per la sua sicurezza è stato disposto un servizio di Vigilanza 24h su 24h direttamente sotto casa, onde evitare che i ladri ancora in libertà possano vendicarsi.
Ora il 29enne che ha difeso la propria incolumità e casa è indagato per eccesso colposo di legittima difesa, ma il Procuratore capo spiega:
“è un atto dovuto a tutela dell’indagato e stiamo lavorando al fine di trovare gli altri complici”
Nel mentre, il ragazzo di 16 anni facente parte del gruppo di rapinatori è stato trasferito dalla terapia intensiva e non sembra essere in pericolo di vita.