L’omicidio Manduria ha scosso tutti e sono tante le proteste per la decisione dei parenti della povera vittima della baby gang
Per l’omicidio di Manduria gli abitanti hanno protestato per la decisione dei parenti e ora non si danno pace.
Le indagini sulla baby gang
Una baby gang, come sappiamo e riportato dalle maggiori testate italiane, ha preso di mira Antonio Stano residente a Manduria per molti mesi sino all’epilogo più tragico.
I video dell’aggressione, sevizie e pestaggio sono stati divulgati su una chat di gruppo dove molte persone – anche non partecipanti a tali azioni – hanno potuto commentare e deridere il povero pensionato.
Ora ci sono 14 ragazzi indagati – tra cui 12 minorenni – con l’accusa di omicidio preterintenzionale in concorso. Qui vi abbiamo riportato le parole di una delle mamme di questi giovani bulli, mentre gli esami dell’autopsia perverranno nei prossimi giorni.
Nel mentre sono state fermate otto persone delle quali sei minorenni, con l’accusa di danneggiamento – violazione di domicilio e sequestro di persona aggravato.
Il medico legale ha richiesto 60 giorni al fine di poter valutare con cura se Stano sia morto a seguito del pestaggio – pugni, calci e bastonate – oppure per una delle sue patologie aggravate anche a seguito delle botte.
I legali di alcuni dei ragazzi indagati hanno evidenziato – come si evince da Rai News – che sul corpo della vittima non sono visibili segni di percosse quindi potrebbe essere morto per una emorragia a seguito di un intervento chirurgico.
La decisione dei parenti di Antonio Stano
Gli abitanti sono scossi, ma ciò che ha fatto alimentare la protesta è la decisione dei parenti nel voler fare un funerale in forma privata – cambiando all’ultimo minuto il programma degli stessi.
La funzione si è svolta nella chiesa del Rosario di Manduria e la partecipazione è stata di alcuni parenti intimi tra cui sorella e nipote.
Il cugino di Antonio ha evidenziato di quanto l’uomo fosse tranquillo:
“non abbiamo sensi di colpa, nessuno immaginava”