Per l’omicidio Vannini, ancora avvolto nel mistero, la famiglia Ciontoli si rivolge alla Cassazione per una richiesta che fa discutere
L’omicidio Vannini è uno di quei casi di cronaca nera italiana che ha sconvolto l’opinione pubblica. Ora però la famiglia Ciontoli ricorre in Cassazione e procede con una richiesta particolare.
L’omicidio di Marco Vannini
In quella sera del 18 maggio 2015 le uniche cose sicure sono che Marco Vannini si trovasse a casa della fidanzata Martina insieme a tutta la famiglia Ciontoli e che è morto a seguito di un colpo di arma da fuoco, con omissione di soccorso.
Ore di agonia, con urla – come testimoniato anche in versione inedita dai vicini di casa a Le Iene – e poi il decesso, avvenuto in Ospedale solo quando i Ciontoli si resero conto della situazione disperata.
I genitori di Marco non si sono mai arresi, ma la prima riduzione di pena per Antonio Ciontoli ha devastato questa famiglia che ha perso un figlio in circostanza tutt’ora misteriose.
La richiesta della famiglia Ciontoli alla Cassazione
Come si evince anche da La Stampa, la famiglia Ciontoli è ricorsa alla Cassazione per chiedere l’attenuazione della pena.
Nonostante quella di Antonio Ciontoli sia stata già ridotta in appello – da 11 a 5 anni con passaggio da omicidio volontario a colposo – ora si chiede venga ridotta ulteriormente per lui, per Martina – Federico e la moglie (condannati a tre anni).
Una richiesta che sta facendo discutere gli utenti e la famiglia di Marco, che ancora oggi non trova coerenza tra i fatti e una luce che possa portare alla verità di quando accaduto quella notte.