Emergono i dettagli agghiaccianti dell’omicidio Manduria, compiuto con grande e fredda sincronia
Il Giudice e il Gip hanno fatto emergere la loro decisione in merito all’omicidio Manduria, con alcuni dettagli agghiaccianti emersi in un secondo momento.
Carcere per la baby gang di Taranto
I due maggiorenni e i due minorenni accusati di aver compiuto i maltrattamenti e le sevizie ai danni di Antonio Stano, sono stati messi in carcere.
Il gip non ha acconsentito agli arresti domiciliari per i due maggiorenni evidenziando che sono state proprio le famiglie a non educare i giovani con incapacità nel controllare le loro azioni.
Sempre secondo il gip e come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare, i giovani della baby gang non hanno freni inibitori ed hanno agito ai danni dell’uomo senza pensare alle conseguenze del caso.
L’ordinanza cautelare del Giudice
All’interno dell’ordinanza emergono alcuni dettagli agghiaccianti, emersi non solo con le testimonianze – tra le quali quella della ragazza di uno dei colpevoli – ma anche dai video, che sono stati divulgati su una chat di gruppo di Whatsapp.
I pestaggi sono avvenuti con calci, pugni e bastoni:
“un sincronismo che nota un meccanismo rodato e noto a ciascuno di loro”
Evidenziando che quindi non si trattava della prima volta e tanto meno della prima vittima.
Si sottolinea inoltre che Stano è stato fatto oggetto di un trattamento altamente inumato, degradante:
“braccato con insulti, sputi, spinte con invocazione di aiuto”
Antonio Stano era un uomo affetto da disabilità mentale, che avrebbe avuto necessità di aiuto mentre era in uno stato di abbandono totale – per questo motivo in difetto e incline nel chiedere aiuto.
A farla da padrone è il filmato che rende bene l’idea di violenza nei confronti della vittima, con irruzione nell’appartamento – accerchiamento – risate e pestaggio con varie modalità possibili, deridendolo senza alcuna pietà.