La questione reddito di cittadinanza è sempre più complicata, con i controlli che pinzano i furbetti e annullano la loro quota. Ma cosa sta succedendo?
Gli italiani sono scoraggiati da questo reddito di cittadinanza e i controlli non fanno sconti a nessuno, con il ritiro immediato per i furbi che continuano a lavorare senza contratto.
La rinuncia del reddito
Ci sono state oltre un milione di domande per la quota e gli aventi diritto sono risultati 3 su 4, garantendo la conferma a moltissime persone.
Una volta ritirata la card e dato il via all’utilizzo della stessa, si passa al secondo step ovvero avviare gli aventi diritto ad un percorso lavorativo e sociale. Purtroppo però una stima ha dichiarato che oltre 100 mila beneficiari, stanno attendendo di conoscere le modalità per rinunciare a tale privilegio.
Troppa la delusione per gli importi bassi e per i controlli, che per qualcuno non è cosa così gradita: nella maggior parte dei casi, si pensava ad un importo ben definito – lavori vicini e poco controllo sulle spese e sul proprio conto bancario.
Ma c’è di più, perché sembra proprio che anche i furbetti dovranno rinunciare alla loro quota mensile.
I furbetti del reddito pinzati a lavorare in nero
In merito ai controlli che vengono effettuati, i Comuni – l’Inps – Guardia di Finanza e l’Ispettorato del Lavoro, come si evince dal Sole 24 Ore, sono chiamati per controllare e pinzare i furbetti.
Ci sono molte persone infatti che hanno ottenuto il reddito e continuano a lavorare in nero, senza contratto, approfittando della situazione. Visti gli incessanti controlli, tali persone hanno vita breve e per quelli già intercettati, il secondo accredito potrebbe non essere versato.