Il Cardinale Krajewski è sotto inchiesta per aver riallacciato la luce all’edificio Santa Croce. Ma ci sono delle problematiche molto serie in merito alla vicenda: quali sono?
Una grande polemica in merito al riallaccio della luce per l’edificio Santa Croce, con il Cardinale sotto inchiesta per alcune modalità che sembrano non aver seguito una linea corretta.
Cardinale sotto inchiesta per l’edificio di Roma
Il cardinale Konrad Krajewski è sotto accusa per aver riallacciato la luce nello stabile di Roma, sostenendo di aver fatto tale gesto:
“400 persone tra cui 98 bambini erano senza luce da cinque giorni”
Una manovra che ha diviso l’opinione pubblica e che non è passata inosservata al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il vice premier ha infatti evidenziato di come questa non sia stata una mossa corretta:
“se in vaticano vogliono pagare le bollette a tutti gli italiani…”
Sottolineando che sostenere l’irregolarità non è un buon segnale, essendo la proprietà privata sacra.
Gli occupanti difendono l’operato del Cardinale, pronti ad autodenunciarsi nel caso in cui ci fosse necessità: lui si è preso la responsabilità delle sue azioni, ma gli inquirenti ora devono capire come siano andati i fatti.
Il pericolo per gli inquilini dello stabile
Ma in tutta questa vicenda, come si evince da Il Messaggero, c’è un punto fondamentale da comprendere nei minimi termini.
La preoccupazione si pone sul fatto che possa verificarsi un incidente gravoso, soprattutto perché sembra non siano state effettuate le misure di sicurezza da rispettare in questi casi.
Non solo, perché non ci sono stati controlli e la luce potrebbe essere stata riallacciata solamente rimuovendo i sigilli. Tutto questo è stato scritto nel documento consegnato nelle mani della Procura, al fine che si prenda atto del vero pericolo e non della polemica.