Il caso della professoressa di Prato si fa sempre più intricato, con la decisione del Gip che non lascia molto all’immaginazione: cosa è successo?
Un caso che ha portato l’opinione pubblica a dividersi, condividendo dubbi e incertezze sulla vicenda della professoressa di Prato e del modus operandi. Ora emerge la decisione del Gip.
La premeditazione secondo l’accusa
La richiesta effettuata dalla difesa della donna, come si evince in questo nostro articolo, viene bocciata accompagnando il tutto da motivazioni molto dirette.
Il punto fondamentale di questa vicenda non è solo la nascita di un bambino, ma anche il rapporto intimo avuto con un ragazzino di soli 14 anni. Il comportamento della donna è stato quindi definito:
“manipolatore e teso a strumentalizzare l’inferiorità fisica e psichica del ragazzo”
Ma anche sulla gravidanza ci sono dei punti che non hanno convinto, infatti gli inquirenti evidenziano di come sia stata programmata una gravidanza – essendo i rapporti non protetti – al fine di tenere legato a sé il ragazzino.
Non è da sottovalutare, inoltre, la sua predisposizione e ricerca nell’ambito della stessa età – come si evince dalle ricerche svolte sui social network e ai contatti della donna con gli stessi.
La decisione del Gip
Il Gip ha deciso che la donna andrà a giudizio immediato, con udienza prevista per il primo di Luglio – accogliendo così la richiesta della Procura di Prato.
La donna rimane per ora agli arresti domiciliari, mentre i suoi difensori stanno attuando una linea per richiedere al giudice riti alternativi al processo.
Anche il marito della stessa rimane indagato, proprio perché accusato di aver riconosciuto il bambino nonostante sapesse che quest’ultimo fosse del ragazzino.