Per gli arresti a Legnano notifiche sui bandi già pubblicati, assenze e promesse di impiego: ecco i dettagli dalla Procura
Una nuova Tangentopoli? Il Governo non la chiama così ma ciò che ha scoperto la Procura di Busto Arsizio sono dettagli gravi da non prendere sotto gamba per gli arresti a Legnano.
Il manuale del bandi truccati
Come si evince anche da Il Fatto Quotidiano, la questione di Legnano si fa sempre più complicata.
Sono tre gli episodi di turbativa d’asta che vengono contestati alle persone arrestate dalla Guardia di Finanza, unendo il tutto alla corruzione elettorale che è emersa dopo l’inizio dell’inchiesta.
Piera Bossi – giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio – ha rilasciato l’ordinanza di custodia cautelare, dove si evince quali le parole degli indagati per i bandi.
Sempre secondo il quotidiano, per truccare i bandi sembra ci fosse un vero e proprio manuale da seguire alla lettera.
Il vicesindaco di Forza Italia Maurizio Cozzi ha una conversazione con il sindaco Gianbattista Fratus, con felicità palpabile per il piazzamento del loro candidato:
“una volta che si individua la persona, basta! fai la gara! finito!”
Il giudice quindi fa emergere la logica di Cozzi, dove viene individuato il candidato e successivamente si forma il bando – ovvero il contrario previsto dalla legge.
L’intercettazione chiave
Tra le tante cose c’è anche una intercettazione di Cozzi che desidera posizionare il suo amico, chiedendo di modificare le clausole del bando già pubblicato (punti che avrebbero impedito la partecipazione dell’uomo).
In una intercettazione chiave del 12 dicembre 2018, le pressione del vicesindaco sul direttore generale si fanno imperative:
“hai messo dei requisiti assurdi”
Con una risposta che non lascia dubbi:
“fagliela presentare, non ti preoccupare”
Per poi procedere con le modifiche e le varie richieste emerse in questo periodo.