Una svolta nel caso di Julian Assange, con una richiesta da parte della Procura Svedese che accende nuovamente i riflettori su una questione annosa
Julian Assange ora deve vedersela con una nuova richiesta da parte della Procura Svedese per stupro. Ecco i dettagli della vicenda.
L’accusa contro Assange
Per comprendere la natura dell’accusa, bisogna fare un salto indietro al 2010 – quando il proprietario di Wikileaks era stato accusato da due donne di stupro e molestie (come si evince anche da TPI).
La cattura internazionale è stata emessa tramite un mandato datato 18 novembre, mentre il 7 dicembre si consegna alla Polizia londinese.
Ma in una sola settimana riesce a liberarsi, pagando una cauzione di 240 mila sterline.
Il mandato di cattura non è mai decaduto e ora si aggiunge questa richiesta, prima che venga archiviata o non considerata completamente.
La richiesta della Procura Svedese
La Procura Svedese ha proceduto con la richiesta d’arresto nei confronti del fondatore di Wikileaks per l’accusa di violenza e stupro, ai danni delle due donne di cui sopra.
Il 13 maggio è stato riaperto il caso da parte dei pubblici ministeri – evidenziando che tale inchiesta fu sospesa nel 2017, proprio perché impossibile andare avanti durante la sua permanenza nella ambasciata ecuadoriana di Londra.
Ora l’hacker non ha più diritti di asilo, come evidenziato in questo nostro articolo, i giudici svedesi hanno ripreso in mano l’annosa situazione per incriminarlo per l’azione terribile commessa.
Ora si deve attendere che la richiesta segua il suo corso, così da capire se Assange verrà incriminato o meno.