La vicenda del bimbo ucciso a Milano ha sconvolto tutti ma la confessione del padre, freddo e senza rimorso, regala dettagli agghiaccianti sul perché di tale aggressione
Il bimbo ucciso a Milano si aggiunge agli altri casi di cronaca nera, dove i genitori si scagliano contro i bambini senza pietà. Ora la confessione del padre fa emergere dettagli raccapriccianti.
L’omicidio del piccolo Mehmed
Mehmed è il piccolo di due anni che ha incontrato la morte, vittima di suo padre che lo ha ucciso a calci e pugni.
Dall’altra parte una mamma che non è riuscita a bloccare quel marito violento, che picchiava anche lei nonostante fosse incinta.
La donna di 23 anni è stata ascoltata dalla Squadra Mobile, dove tra le lacrime ha ricostruito tutti i dettagli di quel tragico giorno, che ha portato all’epilogo triste di cui tutti siamo a conoscenza.
Silvija ha anche sottolineato che ci sono stati tanti episodi di maltrattamento, sia nei suoi confronti e sia in quello dei bambini – nonostante non ci fosse l’ombra di una denuncia.
La confessione del padre di Mehmed
Aliica Hrustic, 25 anni, ha confessato e dettagliato tutto quello accaduto quella mattina in maniera fredda e distaccata.
Come si evince anche da Il Giorno, l’uomo ha spiegato agli inquirenti che una volta tornato a casa non riusciva a dormire, per i continui lamenti del figlio. Per questo motivo si è alzato:
“gli ho dato pugni…forse calci. ho visto che rantolava e non respirava”
Ha poi preso gli altri due figli piccoli ed è andato via in macchina, dove ha contattato i soccorsi – pensando che mai e poi mai sarebbe potuto morire.
Ma il dettaglio più agghiacciante riguarda la motivazione del lamento del piccolo bambino, infatti i suoi piedi sono stati trovati fasciati in quanto bruciati con un accendino.
Una tortura cruda e violenta, accompagnata dai maltrattamenti che andavano avanti da giorni – sino al tragico epilogo.