Il bus nella scarpata a Siena ha provocato un morto e diversi feriti, mentre i turisti cercavano di raggiungere la loro destinazione. Ma qual è la verità?
I turisti del bus nella scarpata a Siena sono ancora scossi e ora gli inquirenti sono risaliti alla dinamica del tragico incidente.
L’incidente del pullman turistico a Siena
Una comitiva di 60 turisti, tutti provenienti dall’Europa dell’Est, è partita di mattina da Montecatini Terme per raggiungere Siena.
Ad un certo punto, sul raccordo autostradale Siena-Firenze, qualcosa è andato storto e il mezzo ha sfondato il guardrail ribaltandosi nel bosco sottostante.
Ad accorgersi della tragedia tre boscaioli, mentre lavoravano, che hanno prontamente contattato 118, Vigili del Fuoco e Carabinieri.
Il bilancio dell’incidente è 21 passeggeri gravi rimasti in ospedale, 44 rientrati in hotel a Montecatini Terme e – purtroppo – la guida di 40 anni deceduta, rimasta incastrata tra le lamiere.
La confessione dell’autista del bus turistico
L’autista, nonché titolare dell’azienda di noleggio bus turistici, è stato interrogato dagli inquirenti per ricostruire l’intera faccenda.
L’uomo ha ammesso di essersi distratto per sistemare l’impianto dvd/radio, tanto da perdere il controllo del mezzo – come si evince anche da Adnkronos.
Il Gip ha convalidato l’arresto la scorsa notte, mentre il giudice ha rimesso in libertà il conducente – con divieto di conduzione dei mezzi per un anno.
La deviazione, come anche ricostruito insieme a due testimoni che viaggiavano nell’auto dietro il mezzo, è dovuta ad una “grave negligenza del conducente” che si è distratto pur avendo responsabilità di 60 persone.