Strage di Corinaldo, Sindaco indagato: “Discoteca? No, magazzino agricolo”

La strage di Corinaldo è ancora viva in ognuno di noi ma una scoperta fatta dagli inquirenti ha lasciato tutti senza parole. Cosa è successo?

Strage di Corinaldo
Strage di Corinaldo

La strage di Corinaldo non sarebbe mai dovuta accadere, ma ora una svolta nelle indagini rivela un altro dettaglio da non sottovalutare.

La tragedia alla Lanterna Azzurra

E’ scattato il sequestro della Lanterna Azzurra, dove il 7 dicembre sono morte sei persone mentre erano ad un concerto del rapper Sfera Ebbasta.

E’ bastato spruzzare tra la folla dello spray urticante da creare il panico, cercando di raggiungere le uscite di sicurezza mentre la calca si faceva sempre più pericolosa.

Panico, fuga, la rampa crollata sotto il peso di decine di persone e il grande caos che ha portato alla strage che ancora oggi è indelebile nella nostra mente. Tante le indagini di questo periodo e una novità che riguarda anche il Sindaco della città.

Svolta nelle indagini della Lanterna Azzurra

Matteo Principi – Sindaco di Corinaldo – è uno tra gli otto indagati dalla Procura di Ancona, per l’inchiesta della Lanterna Azzurra.

Il Sindaco era il Presidente della Commissione di vigilanza e rilasciò alcuni permessi: ora è accusato di concorso in omicidio nonché “disastro colposo e falsità ideologica in atto pubblico”.

La Procura aggiunge a tutti gli altri indagati anche i componenti della Commissione di Vigilanza che fanno parte dei vari Comuni della zona, con la stessa accusa di cui sopra.

La Lanterna Azzurra non era una discoteca ma la sua classificazione è magazzino agricolo, tale da non avere i requisiti per uso a spettacoli pubblici.

L’indagine continua in merito alla tragedia, per far luce su nuovi aspetti molto importanti.

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