La morte di Lady Diana è stata sempre avvolta in una coltre di mistero. E’ stato davvero un incidente? Adesso spunta una testimonianza choc
Sul Mirror, nota testata inglese, sono apparse alcune dichiarazioni da pelle d’oca. Un testimone mai ascoltato dagli inquirenti, giura di aver visto bene, quella terribile notte la scena dell’incidente che aveva, sin da subito qualcosa di strano.
Lady Diana, la verità sull’incidente
Robin e Jack Firestone hanno rivelato al Mirror che quello che tutti ricordano come l’incidente di Lady Diana, in realtà è subito apparso molto strano. C’erano tanti indizi che lasciavano intendere che quella morte era stata “programmata”.
I testimoni affermano che la morte della principessa Diana non è stata un incidente e che due “auto di colore scuro” avvistate sulla scena non sono mai state rintracciate. Robin e Jack Firestone hanno già volte raccontato di aver visto le auto quando sono entrate nel tunnel di Parigi pochi minuti dopo l’incidente mortale che ha ucciso Diana, il suo compagno Dodi Fayed e l’autista Henri Paul.
Ovviamente, i due raccontano di aver prontamente raccontato alla Polizia tutto quello che avevano appreso sull’incidente: ma le loro affermazioni sono state così controverse che le autorità francesi e britanniche non le hanno mai tenute in considerazione.
I Firestones raccontano di aver visto tutto dal retro di un taxi con il figlio di 11 anni di ritorno da una crociera notturna sul fiume Senna quando videro la Mercedes S280, l’auto sulla quale viaggiava la Principessa, praticamente accartocciata.
La testimonianza di Robin sulla morte di Lady Diana
Robin, ora 63enne, ha subito notato due macchine appostarsi davanti a quelle di Lady Diana praticamente distrutta e il suo ricordo, di quell’auto, è ancora ben impresso nella sua mente:
“Ho visto quelle macchine oscure, e devono essere entrate nel tunnel prima di quelle di Diana.”
Il testimone ha anche aggiunto che le auto erano parcheggiate in modo strano:
“Erano parcheggiati in modo goffo, e non ricordo di aver visto nessuno in loro: le due auto dovevano essere guidate davanti alla macchina di Diana.
Gli inquirenti però nelle indagini non parlano mai di quelle auto:
“Hanno seppellito ogni riferimento a loro, ma erano lì.”
Le auto furono viste anche dall’avvocato britannico Gary Hunter, il quale sentì che uno dei veicoli misteriosi stava facendo da schermo ad un altro, l’auto che probabilmente colpì la Mercedes di Diana.
Robin e Jack, in un primo momenti, non capirono che la vittima di quell’orribile incidente era la principessa Diana fino al mattino successivo. Quando si sono recati dalla Polizia per denunciare ciò che avevano visto, sono stati respinti. La Polizia avrebbe detto loro che c’erano già “testimoni a sufficienza”.
Robin ha detto:
“Siamo rimasti interdetti. Una delle donne più famose del mondo viene uccisa e non vogliono parlare coi testimoni “.
Solo dopo mesi e mesi gli inquirenti li hanno ascoltati. Ma quando si è aperta un’inchiesta i due non sono mai stati chiamati a testimoniare. Fu grazie alla famiglia Fayed che i furono ascoltati. Robin ha dichiarato:
“Non penso che la morte di Diana sia stata un incidente, e il modo in cui le autorità hanno reagito mi conferma tutto ciò”.
Adesso i due si augurano che la verità prima o poi venga fuori. William e Harry, adesso sono adulti, potrebbero scavare più a fondo se solo volessero:
“Spero che un giorno, William e Harry vogliano assumersi la responsabilità di scoprire cosa è successo veramente alla loro mamma. Se fosse mia madre, vorrei assolutamente saperlo.
E noi ci auguriamo che venga fatta luce su quest’assurdo caso di cronaca.