Una confessione fredda e macabra quella del figlio dell’anziano bruciato vivo a Lecce. Ecco la sua confessione
L’anziano bruciato vivo a Lecce ha lasciato gli utenti attoniti, ma è la confessione del figlio e la modalità del drammatico gesto che portano gli inquirenti a non credere alle loro orecchie.
Anziano di 89 anni morto bruciato vivo
Ci troviamo a Collepasso, nel Leccese, dove l’anziano Antonio Leo – insegnante in pensione – di 89 anni è stato dato alle fiamme mentre era ancora vivo.
Un caso drammatico dai tratti macabri che da subito ha portato ad un sospetto verso il figlio, unica persona in casa in quel momento. L’uomo è stato trovato nella vasca da bagno con il corpo in maggior parte bruciato.
Il figlio ha chiamato il numero di emergenza, denunciando di essere ritornato a casa e di aver trovato dinanzi a lui questa scena bruttissima.
La confessione del figlio di Antonio Leo: “Gli ho dato fuoco”
Dopo ore di interrogatorio che si è svolto durante la scorsa notte, il figlio di Antonio Leo è crollato raccontando nei minimi dettagli quanto accaduto.
Secondo la ricostruzione del figlio, l’episodio sarebbe avvenuto dopo una serie di litigi continuativi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata proprio l’ennesima lite furiosa, tanto che l’uomo ha avuto uno scatto iroso che lo ha portato a cospargere il padre di liquido infiammabile – presente in casa – e dargli fuoco mentre era ancora vivo.
L’anziano ha cercato di salvarsi raggiungendo la doccia, ma non ce l’ha fatta ed è deceduto in bagno.
Ha aspettato che il padre morisse e poi dopo ha contattato i soccorsi – come si evince da FanPage e TgCom24:
“mi ha detto di andarmene da casa, lui stava preparando il pranzo”
Mentre il figlio si disinfettava una ferita, ha spruzzato l’alcol addosso al padre e ha messo fine alla sua vita in maniera agghiacciante.
Successivamente si è preparato della pasta con il ragù:
“non avevo fame, volevo smorzare la tensione”
Poi ha pensato di staccare telefono e luce, così che nessuno in quel momento potesse citofonare o telefonare:
“ho aperto le finestre, per fare uscire il fumo e l’odore acre”
Ha poi distrutto la bottiglietta dell’alcol utilizzata:
“mi ricordava la morte di papà…non potevo vederla”