Indimenticabili le due turiste decapitate in Marocco, ma ora un uomo confessa e racconta i dettagli del tragico omicidio. Ecco come sono andati i fatti
Le due turiste violentate e decapitate in Marocco sono state un episodio molto crudo di cronaca. Ora uno dei sospettati ha confessato e spiegato cosa sia realmente accaduto quel giorno.
Le due ragazze violentate e decapitate in Marocco
Louisa Vesterager Jespersen e Maren Ueland erano due ragazze scandinave, andate in Marocco per una vacanza e per studiare il territorio.
Due amiche e studentesse dell’Università il cui destino è cambiato in pochissimi minuti. Si erano premunite al fine che la loro vacanza fosse sicura, senza rischi e invece del militanti dell’Isis le hanno dapprima violentate e poi decapitate – lasciando i loro corpi in una zona montuosa del Sud.
L’ultimo contatto il 9 dicembre 2018 e poi il buio, con l’intervento immediato delle forze dell’ordine locali in una zona altamente turistica.
La confessione agghiacciante del sospettato
Abdessamad Ejjoud è un venditore ambulante di 25 anni, processato insieme ad altri 23 uomini con l’accusa di appartenere ad un gruppo dell’Isis.
Dinanzi la corte vicino a Rabat ha confessato di essere stato lui ad aver decapitato una delle due ragazze, uccise dopo uno stupro. La confessione non ha però portato al nome della ragazza da lui decapitata direttamente, lasciando ancora un tassello mancante.
Un video mostra gli ultimi momenti di vita delle due giovani, un filmato macabro e terribile:
“me ne pento”
Ha voluto evidenziare il sospettato, ora che rischia la pena di morte insieme ad altri due uomini.
Loro hanno giurato fedeltà al gruppo dell’Isis così da essere accusato ora di aver compiuto l’omicidio delle due ragazze che volevano solamente farsi una vacanza tranquille.