Costretta a prostituirsi a Ragusa dalla madre, in cambio di qualche sigaretta e del vino. Ma cosa è successo a questa ragazzina?
Abusi e maltrattamenti in un piccolo angolo di Ragusa, con uno scenario agghiacciante di una madre che ha costretto la figlia a prostituirsi.
La figlia di 13 anni costretta a prostituirsi
Una storia molto particolare che si è svolta a Ragusa, dove una donna che non sapeva spesso dove dormire e come mangiare ha offerto la figlia, in cambio di soldi e utilità varie.
La ragazzina di 13 anni era costretta a prostituirsi con alcuni uomini, braccianti agricoli, dopo che aveva lavorato con loro nei campi: soldi, sigarette, vino, birra e qualche doccia in cambio di quella prestazione.
La ragazzina era oramai abituata, quasi come non conoscesse un altro scenario nella sua vita – tanto che ultimamente si era anche “fidanzata” con un ragazzo di 30 anni di origini marocchine.
Uno di clienti, emerge dalle varie indagini della Squadra Mobile, pretendeva che la ragazza fosse “in esclusiva” così da poter dare alla madre l’usufrutto della sua casa al mare.
L’intercettazione e l’arresto della madre e dei clienti
Come si evince da Repubblica, ci sono state delle intercettazioni e più volte la ragazzina ha ammesso di essere stanca di questo trattamento tanto da pensare alla denuncia.
Grazie a questo dettaglio è stata affidata ad un centro di ascolto, con una psicologa a sua disposizione che ha raccolto tutta la testimonianza agghiacciante della ragazzina.
Successivamente è stato disposto il fermo per due italiani, due marocchini e la madre della vittima. Un vero e proprio inseguimento, visto che stavano tentando la fuga dopo che la voce di una possibile denuncia si era sparsa.
Tra i clienti, braccianti agricoli, anche un uomo di 90 anni: per le cinque persone è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare e l’obbligo di firma per l’uomo anziano.