Nuovi sconcertanti dettagli sul caso di Omicidio del piccolo Leonardo. A parlare è il padre biologico di Nicolas a ‘Quarto Grado’: ‘Lui era la vera vittima’. I dettagli agghiaccianti emersi durante l’intervista
Emergono nuovi e agghiaccianti dettagli sul caso di Omicidio del piccolo Leonardo Russo, il bimbo di 20 mesi, brutalmente ucciso dal suo ‘patrigno’ Nicolas Musi.
Il bambino come è noto, è morto a seguito di un’importante emorragia interna, dovuta ai ripetuti calci nell’addome, che gli hanno letteralmente spappolato il fegato.
Solo una settimana fa, intervenne a Pomeriggio 5, la Madre di Nicolas, la quale durante il collegamento con Barbara D’Urso, raccontò di suo figlio descrivendolo come ‘un mostro, capace delle peggiori atrocità.
Ma l’ultima intervista a ‘Quarto Grado’ durante la quale è il padre biologico di Nicolas, cambia radicalmente la storia (in riferimento all’infanzia di Musi), in cui Nicolas da Carnefice viene descritto come la vittima.
Il padre di Nicolas Musi: ‘Mio figlio era la vittima, maltrattato e picchiato’
Con l’intervista al padre biologico di Nicolas Musi, non si vuole di certo giustificare il comportamento dell’uomo che ha brutalmente ucciso il piccolo Leonardo. Probabilmente, l’intenzione del’uomo, che per questioni di privacy è voluto restare anonimo, è quella di voler denunciare in un certo qual modo la donna, Madre di Musi, che l’ha descritto come un ‘mostro’, durante la sua apparizione a Pomeriggio 5.
Il padre naturale di Nicolas, che non ha potuto riconoscerlo, in quanto la donna al momento del concepimento era sposata con un altro uomo, racconta una realtà completamente opposta, in cui Nicolas da Carnefice è stato in realtà vittima della famiglia, che l’avrebbe sempre maltrattato e torturato:
“Era lui la vittima perché in famiglia lo hanno sempre maltrattato e picchiato. Non è mai stato un violento, con i fratellastri è sempre andato d’accordo”
Poi continua e conclude raccontando una delle torture subite durante l’infanzia da Nicolas:
“Gli hanno anche bruciato i piedi e lo hanno preso a botte in testa”