Il reddito di cittadinanza non smette di far parlare di se e ora sembra che i controlli a tappeto effettuati sui conti correnti, stiano preoccupando gli italiani
Non c’è ancora armonia tra reddito di cittadinanza e offerte di lavoro, ma la luce viene puntata verso i conti correnti sempre più controllati e messi sotto una luce di ingrandimento.
La mancanza di offerte di lavoro
E’ un polverone che si è già alzato da un po’ di tempo, considerando che sono oramai alcuni mesi che gli italiani percepiscono la loro quota mensilmente e che nessuno ha ancora ricevuto alcuna offerta di lavoro.
Ne abbiamo parlato a fondo in questo nostro articolo, ma è anche vero che è stata assicurata una partenza entro fine giugno grazie anche all’attuazione dei navigator. Per questo motivo gli aventi diritto a breve dovrebbero ricevere una chiamata con la prima proposta di lavoro, ricordandosi sempre che è possibile rifiutare sino alla terza richiesta – dove seguirà un colloquio e tutto l’iter per l’assunzione.
Ma nel mentre, cosa succede ai conti correnti?
Reddito di cittadinanza controlli sul conto corrente
La domanda degli aventi diritto è sempre la stessa e si pone sul controllo a tappeto dei propri conto correnti.
Una situazione corretta, facendo infatti riferimento al fatto che chi percepisce la quota mensile non debba avere un lavoro fisso, in nero o comunque ricevere dei soldi per lavori saltuari o avere entrate particolari.
Da una parte ci sono quindi i controlli mentre dall’altra la privacy dei correntisti: come si fa?
Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate sono autorizzati a procedere con dei controlli a tappeto e random, al fine di assicurarsi che il cittadino non abbia dichiarato il falso oppure percepisca la somma mensile senza averne pienamente diritto (a discapito di chi è in regola e buona fede).
Le banche, dal canto loro, devono comunque osservare le regole della privacy, tanto che proprio il Garante aveva provveduto a preparare e depositare una Memoria in merito a questo tema molto delicato.