Un blitz per il caporalato a Matera, che ha portato all’arresto di alcuni imprenditori agricoli che minacciavano e sottopagavano i loro lavoratori. Ecco i dettagli
Nel mirino il caporalato a Matera, dove il blitz dei Carabinieri hanno messo le manette a quattro imprenditori e il sequestro di cinque aziende.
Blitz dei Carabinieri a Matera
I Carabinieri di Matera sono entrati in azione con un blitz eseguendo un decreto per il sequestro preventivo di cinque aziende e quattro imprenditori agricoli con l’accusa di intermediazione illecita nonché sfruttamento delle persone.
Il Gip – Angela Rosa Nettis – ha disposto i sequestri in merito ad una inchiesta che aveva già portato a 12 arresti nel mese di gennaio per lo sfruttamento dei lavoratori – nella maggior parte rumeni – per la raccolta di frutta e verdura in tutta la fascia jonica.
Lavoratori di Matera sottopagati e minacciati
L’arruolamento dei lavoratori avvenivano direttamente tramite social network Facebook, principalmente all’estero (Romania nella maggior parte dei casi).
Gli stessi arrivavano in Italia dove il proprio documento di identità veniva fatto sparire dagli imprenditori, così che non potessero andare via o scappare. Successivamente minacciati e intimiditi, lavorando senza sosta e con un salario paria a 3,5 euro all’ora.
Ma non è tutto, i ragazzi dormivano in abitazioni dove il costo veniva sottratto dalla paga mensile e con un pausa di sola mezz’ora. Il tutto accompagnato da continue minacce, sino a quando le indagini non hanno portato all’arresto di questi imprenditori e alla liberazione di questi lavoratori, ora nuovamente in possesso dei propri documenti.