Grande mistero aleggia intorno ai due amici ritrovati cadaveri nel fiume Po, ma grazie all’autopsia c’è una prima verità. Ecco i dettagli
Due cadaveri nel Po, ritrovati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro: amici e qui in Italia per passare del tempo insieme. Ma cosa è successo?
Il ritrovamento dei due amici nel fiume Po
Ramsey e John sono stati ritrovati a distanza di pochi giorni, morti all’interno del fiume di Torino.
Avevano in tasca le chiavi del Bed and Breakfast dove dovevano alloggiare ed erano due ragazzi studiosi, lavoratori e molto rispettosi.
Eppure, in un attimo entrambi sono annegati nel fiume ed è mistero del terzo amico che non si è mai presentato, per la grande rimpatriata.
Per i genitori non si tratta di incidente, nonostante una prima ipotesi sembra confermarlo: come se uno fosse caduto accidentalmente e l’altro si fosse buttato per salvarlo.
Solo le indagini – condotte dalla Squadra Mobile con coordinamento da parte di pm Rizzo e Bucarelli – potranno trovare tutti i tasselli mancanti per questa strana tragedia.
Uno dei misteri che è stato risolto è quello relativo ai trolley, ritrovati all’interno della stanza del B&B prenotata – ancora da disfare e mettere a posto – senza altri indizi che possano rispondere a qualche domanda.
L’esame dell’autopsia rivela una verità
I due amici, secondo gli esami dell’autopsia effettuata dal medico legale Paola Rapetti, sono morti annegati come si evince dall’emorragia della rocca petrosa (segno importante che ne determina l’affogamento).
Hanno mangiato poche ore prima dell’incidente e la vescica di Ramsey era piena – segno distintivo che evidenzia di aver bevuto anche se si dovrà attendere il risultato dell’esame tossicologico per capire se i due avessero in corpo alcol oppure droghe.