Scopri la storia poco conosciuta dietro il minuscolo costume da bagno a due pezzi.
Da capi pesanti che coprivano tutto al bikini: cosa c’era dietro questo cambiamento radicale del costume da bagno? E perché il costume a due pezzi è stato chiamato bikini?
Le antiche ginnaste romane indossavano i primi bikini
Prima che venissero chiamati bikini, le antiche romane indossavano abiti simili già nel IV secolo. Questi indumenti, però, erano pensati per lo sport, non per il nuoto.
L’alba del due pezzi
I prudenti vittoriani, anche se affezionati alla spiaggia, indossavano costumi da bagno che erano sostanzialmente abiti, non molto pratici per nuotare.
Negli anni ’30 e nei primi anni ’40, star come Ava Gardner e Rita Hayworth apparivano finalmente in quello che potremmo definire un vero costume da bagno a due pezzi, che copriva l’ombelico, scoprendo pochissima pancia.
Il bikini debutta
Spinti dal razionamento del tessuto nella seconda guerra mondiale, i costumi da bagno sono diventati più sottili. Due stilisti francesi hanno rivaleggiato per creare il vestito più piccolo del mondo: Jacques Heim ha debuttato con “Atome”, dal nome dell’atomo; mentre Louis Reard inventò una creazione ancora più piccola chiamata “Bikini”, dopo i test con la bomba atomica sull’atollo di Bikini nel Pacifico, il 1 ° luglio 1946.
Il completo era così scandaloso che non riuscì a trovare una modella per indossarlo, optando invece per una ballerina esotica di nome Micheline Bernardini.
Debuttando il 5 luglio 1946, ora noto come Bikini Day, il bikini ha fatto colpo in un evento stampa in una piscina parigina.
Il bikini provoca scandalo
Anche dopo il suo debutto, il bikini rivelatore dell’ombelico ha preso lentamente piede. È stato dichiarato peccaminoso dal Vaticano e bandito da paesi tra cui l’Italia, la Spagna e l’Australia.
Dopo che i bikini fecero la loro prima apparizione al concorso Miss World nel 1951, molti concorsi di bellezza decisero di non permetterli.
Ma possiamo ringraziare i francesi per aver tenuto in vita il bikini: tali costumi sono diventati popolari in Riviera, grazie anche a una giovane Brigitte Bardot che lo ha anche indosssato nel film Manina, ragazza senza veli (1952) e Piace a troppi (1956).