Dopo l’episodio della Sea Watch Francia e Germania affrontano l’Italia e il Lussemburgo chiede la libertà del capitano della nave. Cosa sta succedendo?
La questione Sea Watch non è ancora terminata, ora i migranti scesi dalla nave devono essere ricollocati in tutta Europa. Ma la richiesta del Lussemburgo non passa inosservata.
Francia e Germania sui migranti e l’Italia
Tra tutti i 40 migranti sbarcati dalla Ong tedesca, la Francia ne accoglierà dieci come gli altri Stati membri europei – al pari del loro impegno.
Castaner – ministro dell’Interno francese – prosegue nella sua lotta contro l’immigrazione clandestina:
“parigi prosegue con il piano di solidarietà con il popolo italiano”
Non solo, perché il Ministro chiede all’Europa che si possa attuare un meccanismo veloce e sicuro per accogliere le persone al porto più vicino:
“nel rispetto del diritto internazionale”
Rivolge poi una parola al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, parafrasando quando delineato nei giorni precedenti:
“falso dire che la ue non si sia dimostrata solidale in questo contesto”
Dalla Germania Mass – Ministro degli Esteri – arriva la richiesta di chiarimento accuse:
“soccorrere vite umane non può essere criminalizzato”
La richiesta del Lussemburgo su Carola Rackete
Carola Rackete, capitano della nave, ha violato non poche leggi e speronato una nave della Guardia di Finanza con il rischio di uccidere gli agenti a bordo pur di entrare forzatamente a Lampedusa.
L’accusa nei suoi confronti è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tentato naufragio con arresto – ora ai domiciliari – e in attesa di processo.
Dal Lussemburgo Asselborn – Ministro degli Esteri – lancia un appello affinché venga liberata:
“salvare vite umane non è un crimine, non farlo lo è. Chiedo sia messa in libertà”