Carola Rackete dopo l’arresto è stata intervistata da Il Corriere della Sera, spiegando il motivo di ogni suo gesto al comando della Sea Watch
Il capitano della Sea Watch, Carola Rackete, ha spiegato cosa è successo e anche perché ha cercato di entrare a Lampedusa – mettendo in pericolo gli agenti della Guardia di Finanza.
L’intervista del capitano della Sea Watch
L’Italia si divide attraverso il gesto di questo capitano che ha deciso di non rispettare l’alt della Guardia di Finanza, entrando a Lampedusa nonostante – oggi la conferma – i migranti a bordo siano risultati in buone condizioni di salute.
E’ stata intervistata da Il Corriere della Sera dove ha potuto scusarsi per aver speronato la motovedetta della Guardia di Finanza e spiegare i suoi gesti estremi durante quelle giornate appena passate:
“non era mia intenzione mettere in pericolo nessuno. ho chiesto scusa e lo rifaccio perché sono addolorata sia andata in questo modo”
Evidenziando che ogni suo gesto sia stato compiuto per salvaguardare i migranti a bordo, con la paura estrema che potessero suicidarsi. Racconta che la situazione a bordo si presentava disperata, tanto da fare i turni per controllare che nessuno si gettasse in acqua:
“ci sono stati molti atti di autolesionismo”
Carola si difende, dicendo che la sua non è stata violenza ma solo disobbedienza:
“ma ho sbagliato la manovra”
La difesa del padre di Carola
Ekkehart Rackete – sempre al Corriere della Sera – ha parlato con la figlia e ha piena fiducia nelle autorità italiane:
“non mi devo preoccupare, perché è tutto a posto”