La storia dell’abuso a Bolzano aveva sconvolto tutti, ma la 15enne si è inventata tutto e la motivazione è sconcertante
L’abuso di Bolzano si è rivelato essere una grande bugia da parte di una ragazzina, che ha confessato dopo due mesi di ricerche dei suoi stupratori.
Il caso dello stupro di Bolzano
Nel mese di maggio una ragazza di 15 anni è stata vittima di uno stupro, mentre tornava a casa da scuola.
Secondo il suo racconto, era in bici lungo il fiume Isarco quando due uomini di origini nigeriane – senza tetto – l’hanno aggredita colpendola sul volto e trascinandola verso la sponda per poi abusare di lei.
Quando la ragazza ha ripreso i sensi, si è ritrovata da sola ed ha raggiunto il sentiero chiedendo aiuto a dei passanti che hanno successivamente allertato il 118.
La cattura di due uomini senza tetto di origine nigeriana era avvenuta dopo poche ore, ma rilasciati in quanto totalmente estranei ai fatti.
La verità sullo stupro e la motivazione della bugia
La denuncia della giovane aveva portato gli inquirenti a svolgere delle indagini a tappeto e i residenti erano rimasti scossi da tale azione – molto violenta e particolare.
Nonostante tutto qualche elemento sembrava non combaciare, anche se il racconto e le prove raccolte portavano ad una violenza in piena regola. Oggi, dopo due mesi, la ragazza ha confessato spontaneamente di essersi inventata tutto quanto.
Il suo obiettivo primario era quello di attirare l’attenzione del fidanzato, non pensando che una semplice bugia avrebbe dato vita a tanto clamore e al possibile arresto di persone innocenti.