Il primo falso fotografico della storia è legato al nome di Hippolyte Bayard. Ecco chi è e cosa ha fatto questo importante fotografo francese.
L’ideazione della fotografia viene ( per classico dire ) collegata al nome di Louis Daguerre, inventore di uno dei più antichi metodi per stabilire delle immagini su una superficie: il dagherrotipo.
Il sistema in questione, che era incentrato sull’utilizzo di lastre di argento o rame argentato sensibilizzate per mezzo dell’esposizione a vapori di sodio, fu portato alla luce dal fisico François Arago all’Académie des Sciences di Parigi nel 1839.
Daguerre, tuttavia, non era il solo ad aver sperimentato questo genere di cose come nuove tecniche di stampa fotografica e la storia di questa tecnologia può fare riferimento a tanti padri.
Chi era Hippolyte Bayard
Uno dei sopra citati, decisamente poco conosciuto al grande pubblico, è Hippolyte Bayard. Hippolyte è stato infatti raccontato: la sua storia e in particolar modo la sua replica eccezionalmente creativa al rifiuto dell’Accademia di giudicare la sua invenzione al pari di quella di Daguerre sono strabilianti.
Il suo Autoritratto in posa da annegato (1840), è la perfetta rappresentazione del primo esempio di fotografia “messa in scena”, dando il via a una visione del mezzo svincolata dalla semplice riproduzione della realtà e a un uso della fotografia come mezzo di espressione di idee, sentimenti e visioni.
Hippolyte Bayard, il falso fotografico
Offeso, quindi, per la mancanza di riconoscimento della sua idea, il francese Hippolyte Bayard si ritrasse, nell’anno sopra citato, nei panni di un uomo deceduto (affogato). Uno dei primi esempi di fotografia “messa in scena” raccontato in un video di Vox magazine.