Reddito di cittadinanza addio? Non proprio, ma da oggi chi desidera può rinunciarci grazie al modulo pubblicato dall’Inps. Come funziona?
Il reddito di cittadinanza divide gli utenti, tra chi attende di essere chiamato per le proposte di lavoro e chi invece vuole fare un passo indietro, abbandonando questa opportunità. Ora è possibile?
La rinuncia al reddito di cittadinanza
Non è un discorso nuovo e ne avevamo già parlato ma – come si evince in questo nostro articolo – il Presidente Inps aveva dichiarato non fosse “corretto” paragonando la notizia ad una bufala.
In effetti molti italiani si sono definiti insoddisfatti per le modalità dei controlli in essere soprattutto sui conti correnti e sulla mancata chiamata per la proposta di opportunità di lavoro.
Una prima parte di questo decreto, infatti, non prevedeva alcuna modulistica o iter per fare un passo indietro, tanto che molti italiani hanno richiesto come fare se non ci fosse stata più la voglia di andare avanti con questo sistema.
Il modulo Inps per rinunciare
L’Inps annuncia che da oggi è possibile rinunciare alla propria entrata e ai privilegi del decreto, come da nota 2662 datata 11 luglio 2019.
Una comunicazione dettagliata dove viene spiegato tutto l’iter per rinunciare chiedendo di allegare il modulo preposto, che si trova sia sul sito ufficiale e sia presso gli sportelli Inps (Modulo SR183). Lo stesso è stato redatto dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali accompagnati dai tecnici dell’Istituto.
L’Inps chiede agli utenti di pensare bene prima della rinuncia, considerando che comporta l’abbandono per l’intero nucleo familiare e disattivazione immediata della card, con importi residui non utilizzabili.
Non solo, nuove domande di sussidio non potranno essere presentate se non dopo 18 mesi – oppure sei in caso di familiare disabile. Sottolinea inoltre che la rinuncia comporta l’uscita immediata dal “programma” senza possibilità di richiesta in un secondo tempo (se si abbandona il reddito, non si può più richiedere).