Il maestro d’asilo di Roma che maltrattava i suoi alunni ora è stato accusato. Ma cosa ha deciso il giudice sul patteggiamento?
Il maestro d’asilo, accusato per violenze e umiliazioni nei confronti di 19 alunni è stato sospeso dall’insegnamento lo scorso marzo. Ora anche il Giudice si esprime sul patteggiamento.
Maltrattamento sui bambini dell’asilo a Roma
Accade nel mese di dicembre dell’anno 2018, alcune mamme notano qualcosa di anomalo nel comportamento dei loro bambini che le spinge a chiedere aiuto alle forze dell’ordine.
Dopo le denunce, per la sicurezza e la tutela dei bambini, furono installate delle telecamere di sicurezza all’interno dell’asilo e valutati i movimenti del docente.
Vengono alla luce fatti agghiaccianti, rimproveri, punizioni, violenze erano all’ordine del giorno, registrate e messe agli atti.
In uno dei tanti episodi di violenza si vede il docente che percuote un alunno a cui viene scrollato fortemente il capo mente il bimbo urlava:
“Ahia, la testa me la spezzi”
Con il docente che risponde violentemente:
“Non mi interrompere, non mi rispondere che te faccio volare fuori dalla scuola”.
Insultava i bambini ed urlava dicendo loro che fossero solo lacrime di coccodrillo, che non capivano nulla e di non dare fastidio ricoprendo loro di insulti.
La decisione del giudice
In merito alla vicenda agghiacciante, il giudice è stato chiamato per valutare la richiesta di patteggiamento dell’uomo ma alla valutazione dei fatti non tutto è andato come sperato.
Il giudice infatti ha negato il patteggiamento, nonostante l’accusa e la difesa fossero d’accordo, valutando non congrua l’entità della pena e rinviando l’udienza a settembre. Il docente è stato sospeso dall’insegnamento lo scorso marzo.
L’avvocato Luca Cococcia – che difende alcuni dei genitori che si sono costituiti parte civile nel procedimento – si ritiene soddisfatto della decisione del giudice ed afferma:
“Sono molto soddisfatto della decisione del giudice in quanto si deve dare un chiaro segnale che i nostri figli devono essere al sicuro quando li affidiamo alle istituzioni scolastiche”
Conclude dicendo che confida in una giustizia equa, per dare un esempio per il prossimo futuro ed evitare che siano altri episodi simili con gravi condotte.