La morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone possiede ancora molti misteri, ma alcune udienze segrete sono state desecretate facendo emergere qualcosa di inquietante
Sono state desecretate le udienze segrete di Paolo Borsellino dove emergono alcune rivelazioni e dato di fatto scottanti, riportandoci indietro a quel maledetto giorno.
Le udienze desecretate del Giudice Borsellino
E’ stato compito della Commissione Parlamentare Antimafia di desecretare dopo tanti anni, tutti i documenti datati dal 1963 sino al 2001 riportando alla luce anche le deposizioni del Giudice ucciso da un attentato.
I documenti di cui sopra sono 1.600 anche per dare luce ai dialoghi, richieste e tutto ciò che avvenne in quel periodo.
Era il 1984 – otto anni prima di essere ucciso – quando davanti alla medesima commissione chiede delucidazioni sulla scorta e auto blindata:
“che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?”
Evidenziando di aver riscontrato non pochi problemi con una sola macchina blindata al pomeriggio e l’utilizzo di quella personale di notte, al rientro a casa.
La mole di lavoro denunciata dal magistrato
Durante quelle udienze emergono altre problematiche, legate alla mole di lavoro e alcun strumento utile per mandare avanti il tutto:
“un pc arrivato e non sarà operativo per molto tempo”
Tutto per evidenziare gli incartamenti che sono dietro ai processi, soprattutto quello che stava seguendo in quel momento con l’impiego di quattro magistrati:
“non bastano più le rubriche artigianali”
Chiedendo che dattilografi e segretari siano a disposizione anche di pomeriggio e non solo al mattino.
Un lungo fascicolo desecretato dove si possono sentire le sue parole, depositate successivamente in un archivio digitalizzato all’interno del portale del Parlamento.