Richard Gere è malato. Una malattia infettiva che dopo l’AIDS è quella che si diffonde più rapidamente nel mondo. Morso da una zecca.
L’attore statunitense, Richard Gere, ha scoperto di essere malato durante le riprese di un film. Ha contratto una malattia che, secondo il New York Times, dopo l’AIDS è la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente nel mondo. E’ una malattia di origine batterica che colpisce le zecche. Queste ultime la trasmettono all’uomo e agli animali.
Richard Gere: la malattia di Lyme
Uno degli attori americani più amati è sicuramente Richard Gere. La sua carriera ha inizio quando era giovanissimo e il suo debutto cinematografico avviene negli anno settanta. Il successo dell’attore arriva intorno agli anno ’80 quando inizia a prendere parte a numerosi film di successo internazionale tra cui Pretty Woman, Schegge di paura, La frode, e Chicago e Autumn in New York grazie a quali ha ottenuto una serie di riconoscimenti.
Durante le riprese di questo ultimo film, l’attore statunitense ha scoperto di soffrire di una malattia: il morbo di Lyme.
Autumn in New York: la scoperta della malattia
E’ un film del 2000 diretto da Joan Chen, con protagonista Richard Gere, Winona Ryder e Anthony LaPaglia. Secondo quanto riportato dal sito UrbanPost, l’attore statunitense ha scoperto di essere malato proprio mentre era impegnato nelle riprese. Una malattia quella di Lyme molto diffusa negli Stati Uniti e si contrae attraverso il morso di una zecca.
Numerosi sono i personaggi del mondo dello spettacolo che hanno deciso di parlare di questa malattia tra cui Avril Lavigne, Bella Hadid e Victoria Cabello. Quest’ultima, in una passata intervista al Corriere ha dichiarato che durante un viaggio all’estero ha contratto la malattia di Lyme e confessa di aver vissuto un vero calvario:
“All’inizio mi sentivo tanto stanca, poi la cosa è andata peggiorando, ma non si arrivava a una diagnosi sono sempre stata un po’ avanti”
Ha poi aggiunto:
“…anche in questo caso sono il primo personaggio pubblico qui ad aver sofferto di questa malattia. Resto una trend setter. Ora, dopo la malattia, voglio fare solo cose che mi divertono“