Per l’omicidio Lorena Cultraro tantissimi raccapriccianti dettagli vengono alla luce: che cosa è successo?
Impossibile dimenticare l’omicidio Lorena, quando poco più di un anno fa i vigili del fuoco estraggono da un pozzo nelle campagne di Caltanissetta il suo corpo. Ma cosa le hanno fatto?
Il raccapricciante omicidio di Lorena Cultraro
Il 13 maggio 2008, i vigili del fuoco ritrovano il corpo di Lorena Cultraro, una giovane studentessa di 14 anni, inscritta al primo anno di Ragioneria dell’istituto commerciale di Niscemi, scomparsa due settimane prima dalla stessa città.
All’epoca, frequenta un ragazzo più grande di lei, Alessandro 15 anni, anche lui studente dello stesso istituto.
La giovane 14 enne, Lorena scompare nel nulla e non si hanno più notizie di lei: non è a casa delle amiche, non risponde al telefono e non è mai arrivata dalla nonna con i genitori disperati che la aspettano a casa.
Dopo tredici giorni dalla scomparsa, i vigili del fuoco estraggono da un pozzo il corpo di una giovane donna.
Viene ritrovato un corpo martoriato, nudo in parte bruciato da chi aveva provato a distruggere le prove con le fiamme, gettato nel pozzo, con un masso allacciato alla caviglia. La speranza dei genitori che Lorena sia morta sul fondo di quel pozzo, tirata giù dalla pietra che ha affondato il corpo della loro bambina.
Le prime indiscrezioni vogliono che il giorno 30 aprile, Giuseppe vada a prendere Lorena in scooter all’uscita di scuola portandola in un vecchio casolare sito nelle campagne di Niscemi, in località Giummarra, dove nessuno l’andrebbe mai a cercare.
Quel giorno, Lorena è costretta a subire uno stupro di gruppo con annessi calci e pugni mentre è ancora tramortita e dolorante, per poi essere afferrata con una morsa stretta intorno al collo fino a quando soffoca e decede.
Chi sono gli assassini di Lorena Cultraro?
Qualcuno l’ha violentata, presa a botte e strangolata, tutta la tragedia si svolge a Niscemi, un paese dell’entroterra nisseno a un’ora da Caltanissetta. Ma chi è stato?
Alessandro, ex-ragazzo della vittima, era molto legato ai suoi amici, Domenico e Giuseppe. Amici con cui si sente forte ma soprattutto condivide tutto, compresa la ragazza.
Apparentemente i tre ragazzi di brava famiglia popolare – con un’adolescenza tranquilla, di 15, 16 e 17 anni, – sono stati autori di macabro gioco di sessualità perversa, che giunge a fine e con una tragedia, quando, Lorena annuncia di essere incita di uno dei tre.
I tre ragazzi non avevano affatto intenzione di sconvolgere la loro vita con ciò che era stato solo ed esclusivamente un passatempo.
Di fatto, erano tutti e tre fidanzati e la faccenda doveva essere seppellita: cosi Domenico – il maggiore di tutti – prende in mano la situazione, da le direttive agli amici e decide di dare una punizione a Lorena.
A crollare dopo ore d’interrogatorio è Alessandro, ex-ragazzo della vittima.
“Ci ha detto che era incinta e voleva incolpare uno di noi”
Da lì un fiume di parole:
“Domenico e Giuseppe hanno iniziato a spogliare Lorena, e a turno, prima Giuseppe, poi Domenico e per ultimo io, abbiamo avuto rapporti con lei”
Dopo il rapporto del ragazzo gli altri amici hanno iniziato a prenderla a calci e pugni ed infine le hanno stretto intorno al collo un filo di corrente elettrica o un cavo TV “Me ne stavo in disparte a guardare fin quando mi hanno chiesto di tapparle la bocca”:
“Ci siamo accorti che non respirava più e le usciva anche sangue dalla bocca”
Il giudice di Niscemi ha condannato a 20 anni di carcere i tre ragazzi.
Cinque anni dopo, la morte di Lorena, una ragazza denuncia Domenico Di Modica, il maggiore del branco:
“Lo ha fatto anche a me, quando avevo 16 anni, mi ha portato in un casolare e mi ha stuprato con altri tre ragazzi minorenni”
La svolta dopo l’autopsia
I tabulati telefonici hanno condotto gli inquirenti direttamente al 30 aprile del 2018, quando i tre ragazzi, hanno sentito Lorena per l’ultima volta.
Omicidio per strangolamento, dice l’autopsia, mentre in sala interrogatori sfilano uno a uno i tre del casolare.
Lorena non era incinta, lo conferma l’amica, ma soprattutto l’autopsia e tutto questo ha portato ad una strage inimmaginabile.