Andrew Mackenzie, dirigente della BHP, promette che entro il prossimo anno diminuiranno le emissioni responsabili di 1/3 dell’inquinamento globale.
Il Ceo della BHP Andrew Mackenzie non ha dubbi e sceglie di mettere in atto un piano di netta diminuzione delle emissioni causate dal colosso minerario australiano. Sappiamo bene, infatti, che uno dei problemi più imminenti da affrontare sono proprio le emissioni delle strutture minerarie che, nel mondo, sono pari ad 1/3 dell’inquinamento.
Riduzione parziale delle emissioni prodotte dalla società mineraria BHP
Il primo obiettivo per i clienti della BHP concernerà la riduzione parziale delle emissioni di gas serra e il programma sarà diretto principalmente a spedizionieri, acciaierie e centrali elettriche.
Eppure, nonostante le buone intenzioni, il problema principale e quello che i grandi ceo sembrano non voler affrontare, riguarda non tanto le emissioni direttamente provenienti dalla struttura, ma piuttosto da quelle conosciute come “Scope 3“.
Parla Andrew Mackenzie
Ha dichiarato Andrew Mackenzie che:
“Il piano sara’ da 500 milioni di dollari australiani e sara’ utile a far fronte alle nostre emissioni e a quelle generate fuori dai cancelli delle miniere della compagnia”.
Si parla, quindi, di cifre altissime: basti pensare che 500 milioni di dollari australiani corrispondono a 310 milioni di euro. E non finisce qui. Il dirigente della BHP ha affermato anche che verrà presto stabilito un:
“obiettivo di medio termine, basato sulla scienza”
E tutto questo, presumibilmente, avverrà intorno al prossimo anno. Ovviamente, perché la BHP concretizzi questo progetto degno di nota e di considerazione, avrà bisogno dell’ausilio e della collaborazione di altre strutture importanti del settore. I primi collaboratori ai quali Mackenzie farà affidamento, infatti, saranno proprio clienti e spedizionieri.
Certo, i grandi dirigenti non sono di certo nuovi a questo genere di promesse, ma, stavolta, pare proprio che nel progetto siano stati investiti così tanti soldi da far ben sperare.