Omicidio Morganti, l’urlo dei parenti in Aula: la decisione del giudice sconvolge tutti

Il crudo omicidio Morganti ha sconvolto il Paese ma ora la decisione del giudice sorprende tutti e i parenti si indignano. Cosa è successo?

Omicidio Morganti
Omicidio Morganti

Non si dimentica l’omicidio Morganti, ma i parenti sono rimasti sconvolti dalla decisione del giudice nettamente inaspettata. Ecco tutti i dettagli.

La tremenda morte di Emanuele

Era il 26 marzo 2017 quando Emanuele fu pestato a morte nella piazza del Paese di Alatri, da un branco per motivazioni futili.

Il ragazzo era entrato insieme alla sua fidanzata in un locale e al bancone del bar parte una piccola lite, per un cocktail e altre cose futili. Emanuele viene buttato fuori dal locale dai buttafuori e il branco lo segue, uccidendolo sino ai colpi finali letali.

Immediato il soccorso da parte del 118 e la corsa al Policlinico Umberto I ma per Emanuele non c’è stato nulla da fare, se non dichiararne il decesso.

Michel Fortuna, Paolo Palmisani e Mario Casagnacci sono i tre ragazzi del branco, mentre Franco Castagnacci che si trovava sul luogo diceva di essere intervenuto per salvare la vittima.

Ma sono stati 15 minuti di violenza senza senso, davanti ad una piazza gremita di gente che assistevano al pestaggio fatto a più riprese. Un atto folle accompagnato da una dimostrazione di controllo del territorio.

La decisione del giudice sulle condanne

La Procura aveva richiesto per il branco l’ergastolo con l’accusa di omicidio volontario aggravato per futili motivi.

Ora il Giudice della Corte d’Assise di Frosinone ha ridotto la pena per omicidio preterintenzionale con condanne a 16 anni di reclusione per tutti e tre i ragazzi del branco con l’assoluzione definitiva a Franco – padre di Mario Castagnacci.

Una assoluzione voluta da quanto emerso durante l’interrogatorio, dove l’uomo ha assicurato di trovarsi sul posto solo per difendere il ragazzo dall’aggressione da parte del figlio e degli altri ragazzi.

La famiglia della vittima è senza parole, non riuscendo a credere ad una pena ridotta da parte del Giudice tanto da urlare il loro dolore e indignazione direttamente in Aula e fuori dalla stessa.

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