Una svolta nell’omicidio Cardito dove il piccolo Giuseppe fu massacrato di botte dal compagno della madre, insieme a sua sorella Noemi. Ecco le novità
L’omicidio Cardito è uno di quei casi di cronaca nera che ha sconvolto tutti quanti noi. Ora una svolta che potrebbe dare un principio di verità per questa vicenda orribile.
La morte del piccolo Giuseppe
Il mese di gennaio rimarrà inpresso per sempre nella memoria delle persone, per la morte violenta del piccolo Giuseppe – massacrato di botte dal compagno della madre, colpevole altresì di non aver fatto nulla per salvarlo.
Un bambino di soli sei anni che è stato vittima di quell’uomo per tanto tempo, insieme a sua sorella Noemi sino a quando la rabbia non è sfociata in qualcosa di più violento. Giuseppe è morto e Noemi è stata massacrata di pugni – oggi viva e al sicuro.
Se in un primo momento gli inquirenti hanno arrestato solamente Tony, a seguito di numerose indagini sono arrivati anche al fermo della madre Valentina Casa che non ha impedito venisse compiuto il delitto e il suo comportamento non sembrava essere quello di una madre disperata.
Il processo per la madre e il compagno
Come si evince da SorrentoPress, c’è una piccola svolta nel caso del piccolo Giuseppe. Il processo per i due colpevoli è stato fissato per il 30 settembre 2019: Tony Badre Essobty dovrà rispondere del delitto di Giuseppe e del maltrattamento di Noemi, mentre Valentina Casa dovrà rispondere per non aver impedito la violenza contro il figlio – assistendo a tutto in modo inerme.
In tutti questi mesi Valentina Casa è stata assistita dal penalista Francesco Cappiello, cercando di difendersi dichiarandosi completamente innocente e di non aver aiutato il figlio per paura.
Cosa deciderà il Giudice?