Una storia agghiacciante di una ragazza rapita in Romania che nessuno ha salvato, nonostante le sue continue richieste di aiuto. Cosa è successo?
Migliaia di persone in piazza per prostare contro ciò che ha ucciso la ragazza rapita che, nonostante le sue denunce, è stata trovata morta carbonizzata.
Vittima di rapimento, bruciata viva dall’aggressore
Si chiamava Alexandra Macesanu di 15 anni, residente in un villaggio in Romania. Il 24 luglio stava cercando di tornare a casa e ha fatto l’autostop incontrando il suo destino crudele.
Come riporta EuroNews, l’uomo di 65 anni le ha offerto un passaggio e con l’inganno l’ha portata a casa sua segregandola. Dopo alcuni giorni è riuscita grazie ad un telefono cellulare a chiamare la Polizia effettuando ben tre denunce e spiegando agli investigatori dove e come fosse fatta la casa.
La sua disperazione e l’ultima chiamata prima di interromperla dicendo:
“sta arrivando…sta arrivando”
Nonostante le sue richieste di aiuto, gli agenti sono intervenuti dopo 12 ore dall’ultima chiamata ispezionando alcuni edifici prima di trovare quello descritto dalla giovane.
Dopo 19 ore dalla chiamata la Polizia riesce ad entrare nell’edificio dove trova solamente resti umani carbonizzati e i gioielli che appartenevano ad Alexandra.
E’ stato fermato anche il killer della ragazza, sospettato di aver compiuto un simile atto anche nel mese di aprile.
La protesta della comunità e la richiesta di licenziamento
Una vicenda che ha sconvolto tutti, tanto che la Piazza di Bucarest si è riempita di persone che protestano e chiedono il licenziamento del governo – accusandolo di aver indebolito tutto il sistema giudiziario.
Il Capo della Polizia è stato licenziato dal Ministro dell’Interno, per un atto di negligenza, mentre si depongono fuori davanti al Ministero dell’Interno in memoria di Alexandra.