La spaventosa sparatoria in California, si è conclusa con 4 morti e l’arresto di uno dei killer. Ora la Polizia ricostruisce tutta la dinamica del tremendo attacco
Sarebbe dovuta essere una giornata di festa e invece la sparatoria in California si è trasformata in un incubo. Ma perché tutto questo?
La dinamica dell’attacco al Festival di San Josè
Dopo quella di New York arriva anche l’attacco al Garlic Festival di San Josè – che raccoglie ogni anno tantissime persone. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Polizia, uno dei due killer potrebbe essersi introdotto al Festival passando dal torrente e tagliando il recinto così da non dover passare sotto il metal detector.
Sono poi stati esplosi dei colpi e tutte le persone hanno pensato a fuochi articificiali, ma quando hanno visto i corpi per terra hanno capito che qualcosa non andava.
In uno dei video sequestrati dalla Polizia si sentono 5 colpi di pistola rapidi e le urla della gente:
“ma cosa sta succedendo? Hanno sparato!”
Sono tantissimi i testimoni sotto shock che stanno fornendo la loro versione dei fatti, facendo emergere che uno degli attentatori era vestito in tenuta militare e sembrava intenzionato a compiere una vera strage.
Uno dei cantanti che avrebbe dovuto esibirsi ha visto uno dei killer – Legan – parlare con una seconda persona che gli ha chiesto il motivo del gesto:
“perché sono così tanto arrabbiato…”
L’identità dei due killer
Gli agenti hanno ucciso uno dei killer in meno di un minuto, come asserito dal capo della Polizia di Gilroy. Ma solo dopo tante ore di ricerca sono arrivati a Santino Legan, un uomo di origini italiane e iraniane con un passato da simpatizzante suprematista.
Legan era già noto alla Polizia per l’accusa di stupro nei confronti della figlia, poi successivamente assolto. Non è ancora noto il motivo di questo folle e spaventoso gesto.