Da settimane le foreste boreali siberiane stanno bruciando ad una velocità mai vista negli ultimi 10000 anni. Questi incendi in Siberia sono iniziati a luglio e hanno già incenerito circa 26000 chilometri quadri di foresta.
I cambiamenti climatici hanno incrementato le temperature in tutto il globo, ma quest’estate in Siberia ci sono regolarmente temperature che superano la media di 4 gradi.
Con questo clima più caldo e secco, gli incendi diventano più probabili e pericolosi. Essi sono un grande pericolo per l’importante ruolo di assorbimento di anidride carbonica delle immense foreste siberiane. Ogni anno, gli alberi in Russia assorbono circa 500 tonnellate di CO2 dall’atmosfera. Queste foreste sono fondamentali per il ciclo globale del carbonio, dato che coprono il 10% della superficie terrestre del pianeta e contengono più del 30% del carbonio del mondo. Quando gli alberi bruciano, molto carbonio viene rilasciato nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica.
Gli alberi inceneriti ovviamente non assorbono più CO2, peggiorando ulteriormente la situazione. Il clima diventa sempre più caldo incrementando il numero di incendi, in un pericolosissimo circolo vizioso. Come se non bastasse, se i venti trasportano fumo e ceneri verso nord, esse poi cadono sulla neve della calotta artica; così rendono la sua superficie più scura e quindi aumentano l’assorbimento di luce e calore solare, velocizzando lo scioglimento del ghiaccio artico.
Questo grande problema non affligge solo la taiga siberiana: anche nelle foreste boreali di Canada e Alaska ci sono stati più incendi del normale degli ultimi decenni. Trovare un modo di prevenire questi incendi o comunque di spegnerli tempestivamente sarà fondamentale per controllare e rallentare i cambiamenti climatici.