Per la strage di Corinaldo oggi la banda dello spray deve affrontare gli interrogatori, ma loro hanno fatto il patto del silenzio. Come andrà a finire?
Gli interrogatori ai sette ragazzi presunti colpevoli della strage di Corinaldo sono previsti per oggi, ma quello che preoccupa è il patto del silenzio – una promessa che potrebbe compromettere tutto.
L’arresto della banda del peperoncino
In questo nostro articolo vi abbiamo raccontato le intercettazioni scioccanti della banda dello spray e ora 7 ragazzi sono stati arrestati, per la strage che lo scorso dicembre ha infiammato la Lanterna Azzurra – in provincia di Ancona – tra morti e feriti gravi.
Gli inquirenti hanno svolto numerose indagini per capire cosa fosse accaduto in quegli attimi precedenti alla fuga e ai ragazzi travolti da questa calca impaurita: poi la verità, con lo spray al peperoncino spruzzato per compiere dei furti come da loro prassi.
Il patto del silenzio e le prime dichiarazioni
Tre ragazzi hanno siglato il patto del silenzio e proprio oggi sono previsti gli interrogatori per capire se lo manterranno o meno. I ragazzi sono Ugo Di Puorto – Raffaele Mormone e Eros Amoruso deceduto durante un incidente stradale.
Nell’intercettazione del 5 marzo parlano proprio di questo:
“siamo noi…noi tre fra…perché da quella notte è come se fossimo solo noi”
Un patto che oggi potrebbe sgretolarsi in un attimo, viste le accuse che ora stanno per affrontare.
C’è anche un segreto inconfessabile – secondo gli investigatori – come si evince da altre conversazioni: Di Puorto confida a Haddad – indagato – qualcosa di veramente importante che non deve trapelare in alcun modo.
Le prime dichiarazioni di Cavallari, già interrogato, sono imperative e il ragazzo urla il suo disappunto:
“non ho spruzzato lo spray, sono entrato in quella discoteca dieci minuti prima”