Il Carabiniere ucciso Mario Cerciello Rega è stato tradito dal vivavoce? Intanto l’alibi di Natale sembra sgretolarsi sempre di più: ecco cosa sta succedendo
Le indagini per la strana e terribile vicenda del Carabiniere ucciso Cerciello Rega proseguono ed emergono nuovi dettagli, che fanno tremare l’alibi di Natale.
La chiamata in vivavoce con gli americani
Nella telefonata con Brugiatelli ci sono molti dettagli che vengono analizzati dagli inquirenti, a partire dalla chiamata fatta in vivavoce per essere registrata. E’ possibile che Natale se ne sia accorto e per questo motivo la situazione sia completamente sfuggita di mano.
Capisce quindi che l’uomo potrebbe essere in compagnia di qualcuno (pensa sicuramente ad altri pusher e non Carabinieri) e si prende paura, tanto da voler far saltare l’incontro: ma Brugiatelli insiste, perché rivuole quello zaino.
Ma prima di quella chiamata ne vengono fatte altre due, che Brugiatelli fa da solo e senza vivavoce: per questo motivo potrebbero essersi accorti di tutto.
Finnegan prende il coltello:
“quando il mio amico mi ha detto che dovevamo incontrarlo, ho preso il coltello”
L’incontro avviene vicino all’Hotel dove i due americani alloggiano e l’epilogo, purtroppo lo conosciamo già.
L’alibi di Natale si sta sgretolando
Intanto l‘alibi di Natale sembra proprio sgretolarsi, tanto che gli inquirenti hanno disposto le analisi per valutare e rilevare le impronte digitali se di entrambi o solo uno dei due ragazzi – come sostenuto da Gabriel.
Fin da subito il ragazzo con i capelli biondi ha sostenuto di non sapere che l’amico, avesse con sé un’arma ritrovandosi poi ad assistere alla scena di omicidio. Parole che potranno essere smentite oppure confermate, non appena in possesso dei risultati delle analisi.