L’omicidio Piscitelli sta portando ad una attenzione mirata, verso ad un passo falso o sgarro che potrebbe aver compiuto. Vediamo insieme la svolta
Un caso particolare quello dell’omicidio Piscitelli – Diabolick – dove ci sono elementi che portano verso una strada differente da quella intrapresa.
Le indagini su computer e cellulari
Dopo il mancato funerale per il botta e risposta con la famiglia della vittima, gli inquirenti continuano le loro indagini a ritmo serrato per capire cosa sia realmente accaduto alla vittima.
I cellulari in possesso delle Forze dell’Ordine sono dieci e vengono analizzati minuziosamente uno per uno nei minimi particolari. Stesso discorso vale per il suo personal computer, che viene controllato al fine di scoprire mail e comunicazioni varie.
La Polizia sta inoltre interrogando la guardia del corpo, un uomo di origine cubana assunto dieci giorni prima dell’incidente:
“arrestatemi se volete ma io non so nulla”
Evidenziando di non aver visto il killer in faccia e di non sapere se la vittima avrebbe dovuto – o meno – incontrarsi con qualcuno.
La svolta nelle indagini della morte di Diabolik
Secondo una prima ipotesi, gli inquirenti hanno creduto ad un piano maturato nel tempo messo in atto tendendo una trappola alla vittima. Come si evince da Il Corriere della Sera sembra invece che ci possa essere una svolta.
Si indaga infatti su un piano organizzato da pochissimo, deciso all’ultimo momento come se la vittima avesse “pestato i piedi” a qualcuno o avesse dato fastidio ad un pezzo grosso.
Ad uccidere potrebbe essere proprio chi gli ha dato appuntamento al Parco degli Acquedotti quel famoso 7 agosto – mai presentato mandando al suo posto un killer travestito da runner che con un solo colpo lo ha ucciso all’istante.