L’Azolla è una felce che eccelle nel tirare fuori CO2 dall’atmosfera. 50 milioni di anni fa contribuì ad innescare l’inizio di un’era glaciale quando la Terra era surriscaldata da gas per l’effetto serra. Oggi potrebbe essere un’arma per combattere il surriscaldamento globale.
Mentre il mondo è scosso dal pericolo di una nuova Chernobyl e il riscaldamento globale avanza a ritmi davvero preoccupanti, sembra giungere una “soluzione” al cambiamento climatico che sta provocando un effetto serra al nostro pianeta: la pianta di Azolla.
Le specie di Azolla costituiscono una sorta di simbiosi con il cianobatterio Anabaena azollae, che si forma nelle cavità ricavate dal lobo fogliare superiore della felce, capace dunque di fissare l’azoto atmosferico rendendolo così biodisponibile. Proprio attraverso le cavità sopra citate, la felce “edifica” un ambiente protetto per la sua crescita e il suo sviluppo.
L’Azolla, 50 milioni di anni fa innescò una era glaciale
Non è la prima volta che una specie vegetale contribuisce al benessere dell’ambiente, ma si tratta sicuramente di una pianta singolare in quanto l’Azolla è un tipo di felce che ha particolari capacità di assorbimento di grandi quantità di CO2 dall’atmosfera.
Addirittura, 50 milioni di anni fa, quando si innescò un’era glaciale che portò il globo terrestre sull’orlo di una vera e propria crisi climatica, l’Azolla fu essenziale per la risoluzione di questo problema.
Oggi si pensa che l‘Azolla potrebbe risultare la felce salvifica per il riscaldamento globale e potrebbe dare un’ulteriore mano a risolvere anche il problema delle emissioni di CO2 all’interno dell’atmosfera.
La felce di Azolla è la salvezza della Terra?
Eppure, fino a poco tempo fa, nessuno avrebbe scommesso la “salvezza” della Terra su questa specie vegetale: le emissioni di gas sono sempre più frequenti e i gas che “affliggono” l’atmosfera stanno soffocando sempre di più il nostro splendido pianeta. Tutto è spiegato in modo molto chiaro nel portale scientifico nature.com.
Insomma, pare davvero che piantare più felci di Azolla potrebbe contribuire a farci “tornare” a respirare aria buona!