Autostima, scopriamo come potenziarla, migliorarla e accrescerla!
L’autostima è il valore che diamo a noi stessi non quello che ci danno gli altri. Essa è strettamente inficiata da due fattori, la fiducia in se stessi e la credenza nelle proprie potenzialità.
La personalità si fonda sull’autostima
L’autostima rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda la personalità ovvero lo status di successo e riconoscimento sociale. Essa è intesa come la valutazione positiva o negativa che la persona ha del suo autoconcetto.
Per autoconcetto si intende l’immagine di se stessi nella dimensione cognitiva, percettiva e affettiva.
La qualità della vita è strettamente influenzata dall’autostima che implica il modo in cui ogni persona si percepisce e si valuta, modulando il suo comportamento a livello familiare, sociale e individuale.
L’insieme dei pensieri e delle emozioni sono strettamente correlate al modo in cui ci confrontiamo con noi stessi e valutiamo la nostra identità
Il modo in cui guardiamo la realtà influenza la nostra immagine e condiziona gli obiettivi che ci prefissiamo.
Di fatto chi crede di essere una persona incapace di ottenere risultati e di misurarsi con le sfide e caratterizzato da una bassa autostima.
Questa valutazione ha delle pesanti conseguenze sul comportamento. Basti pensare che la bassa autostima è una delle cause principali della depressione e dell’incapacità di amare la vita.
L’alta e la bassa autostima
L’autostima non è un riflesso delle competenze personali, bensì riguarda le convinzioni del proprio se che influiscono sull’atteggiamento generale nei confronti della vita.
Chi presenta una buona immagine di se non prova timori nell’intraprendere attività nuove e difficili, si dimostra ottimista e sicuro di poter attingere dalle proprie risorse.
Cerca di trarne insegnamenti utili dai propri fallimenti, non si abbatte per le situazioni attuali. Gli ostacoli non sono barriere bensì eventi stimolanti che generano energie e voglia di fare.
La situazione si presenta nettamente opposta per chi ha una scarsa fiducia in se. La bassa autostima implica una mancanza di rispetto per se stessi e per i propri bisogni.
In questi casi, le prove generano ansia e paura e ogni episodio costituisce una catastrofe. Il dubbio circa le proprie capacità di riuscita permea la performance, diminuendo la spinta motivazionale.
Questo stato di tensione favorisce un fallimento che rinforza ulteriormente le convinzioni negative del soggetto creando un circolo vizioso.
L’effetto della scarsa immagine di se è quello di far ricadere la responsabilità di questo stato di disperazione su se stessi attribuendo all’esterno i possibili eventi positivi della vita.
L’individuo si percepisce incapace di gestire le situazioni e di reperire nuove risorse giungendo in uno stato di stallo.
Nutrire l’autostima
L’autostima deve essere costruita gradualmente grazie alla forza di volontà e al desiderio di migliorare.
Il primo passo consiste nel prendere consapevolezza delle proprie caratteristiche ed accettarle. Avere un traguardo da raggiungere e cercare di arrivare alla meta sono i fattori essenziali che stimolano il benessere e la salute mentale.
L’autostima, arriva come ricompensa ed è il risultato di una serie di azioni, abitudini e atteggiamenti e ne indica una capacità acquisita.
Lo psicoterapeuta e scrittore statunitense Nathaniel Branden, definì l’autostima:
“La reputazione che acquisiamo di noi stessi”
In conclusione, secondo Albert Ellis i problemi di autostima nascono da alcune forme di pensiero che definisce irrazionali.
Avere una scarsa autostima ci fa sentire incapaci, e ci fa entrare in un circolo vizioso di meccanismi autodistruttivi.
A tal proposito, Abraham Maslow, sottolineo il bisogno di tutti di ricevere una ricompensa sotto forma di stima e rispetto, sia da se stessi che dagli altri.
Mentre prof. Burns, psicologo statunitense la definì:
“un modo di pensare, sentire, e agire che implica che tu accetti, rispetti, hai fiducia e credi in te stesso”