Riflettori ancora accesi per il Carabiniere ucciso a Roma e focus sulla frase di Natale Hjort che ha causato grande indignazione. Di cosa stiamo parlando?
Non c’è pace nel trovare la verità per la vicenda del Carabiniere ucciso, ma ciò che indigna in questo momento è la frase di Natale che ha suscitato non poche polemiche.
La foto di Natale bendato fa il giro del mondo
Gabriel Natale Hjorth è uno dei due ragazzi americani colpevoli per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, durante quella maledetta notte a Roma.
Una foto che ha fatto il giro del mondo è quella del ragazzo americano bendato, mentre si trovava in Caserma, con i polsi legati dietro la schiena. Su questa tipologia di abuso c’è una indagine aperta da parte della Procura di Roma e quella militare, prima di tutto su chi ha scattato nonché divulgato la foto e secondo su chi abbia compiuto il gesto.
I legali di Natale continuano a chiedere la sua scarcerazione, ma si aspetta il Tribunale del Riesame che comunicherà la sua decisione a settembre.
La frase di Natale che ha scatenato la polemica
Nel mentre è nuovamente sotto i riflettori Natale Hjorth per una frase che ha indignato molte persone, durante la visita della delegazione del partito radicale:
“se fossi nel mio paese sarei già fuori dal carcere”
Come si evince da Il Corriere della Sera, i radicali hanno voluto spiegare questa frase evidenziando che in America vige la possibilità di cauzione dove un sospettato attende il processo direttamente a casa – sempre che possa pagare la somma stabilita durante il processo.
Il direttore del personale dell’amministrazione del Carcere ha sottolineato appunto che questo tipo di procedura non è prevista in Italia:
“poterva andargli peggio, in un paese con meno garanzie del nostro”
I due americani sono in attesa di processo sotto carcerazione preventiva.