Paralisi del servizio di geolocalizzazione in Italia. Se il sistema fosse stato automatico, Simon Gautier si sarebbe potuto salvare
In evidenzia il discorso della geolocalizzazione.
Continuano le indagini e le polemiche intorno agli ipotetici ritardi nei soccorsi per il turista francese trovato morto in Cilento.
Morte del turista francese in Cilento, tra le cause il mancato servizio?
Dopo la morte di Simon Gautier, il turista francese caduto accidentalmente in un dirupo nella zona montuosa del Cilento, si apre il dibattito sul mancato servizio di geolocalizzazione in Italia.
Se nel Paese fosse già stata applicata la direttiva Ue sulla automaticità del servizio mediante chiamata a un numero di emergenza dagli smartphone, oggi il turista francese potrebbe essere ancora vivo.
In Italia, infatti, non è ancora disponibile il sistema tecnologico Advanced Mobile Location (Aml), previsto dal decreto del ministero dello Sviluppo economico del 2009.
Si tratta di un sistema tramite cui, anche in mancanza di collegamento a internet, è possibile richiedere soccorso immediato mandando un sms al numero di emergenza contenente le proprie coordinate Gps.
Come spiegato da Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118, l’implementazione della tecnologia di geolocalizzazione sul territorio sta procedendo a rilento.
Geolocalizzazione, rallentata a causa del 112?
I ritardi di sviluppo del sistema di geolocalizzazione in ambito sicurezza sarebbero dovuti, secondo Balzanelli, al modello italiano, che ha agito in opposizione a quello europeo.
A differenza degli altri Paesi Ue, infatti, l’Italia non si è adeguata alla normativa affiancando il numero unico di emergenza (112) agli altri già presenti, ma sostituendoli in maniera del tutto irrazionale.
Il modello italiano avrebbe quindi creato pesanti rallentamenti o addirittura una paralisi sulla concretizzazione della tecnologia di geolocalizzazione sul territorio.