La battaglia contro le microplastiche diventa sempre più ardua. Le rinveniamo nei posti più disparati, soprattutto in mare, ma è recente la scoperta di plastica nell’artico.
Le microplastiche sono tra la maggior causa d’inquinamento del nostro ambiente. Quest’inquinamento ha raggiunto l’artico e a dircelo è uno studio che si occupa di trovare soluzioni a questo problema.
Presenti in ogni ambiente:
Non abbiamo ambienti ormai privi d’inquinamento da microplastiche, basti pensare che recentemente sono state trovate sulle montagne rocciose negli USA. L’artico è sempre stato considerato come un ambiente incontaminato. Al contrario sono state ritrovate microplastiche che sono cadute con le precipitazioni nevose.
Per microplastiche s’intendono delle particelle submillimetriche che nascono dalla rottura degli oggetti di plastica che quotidianamente gettiamo. La plastica è un materiale non biodegradabile, per cui per effetto degli agenti atmosferici finisce per rompersi.
Lo studio che individua inquinanti nell’artico:
Il progetto della Alfred Wegener Institute ha portato un team di ricercatori tedeschi e svizzeri. I risultati del loro studio, sono pubblicati sulla rivista Science Advances. Dopo alcune analisi, si è rivelato nei campioni di neve raccolti nelle isole Svalbard, presenza di microplastiche. Queste isole, sono il luogo abitato più remoto al mondo.
Oltre alle microplastiche, altre particelle inquinanti sono state trovate. Alcuni erano materiali naturali come cellulosa, peli d’animali altri di produzione umana come microplastiche, parti pneumatici, vernici e fibre sintetiche.
Come sono arrivati questi materiali?
Pare che queste particelle arrivino per mezzo del vento o delle precipitazioni, anche se i meccanismi sono ancora poco conosciuti. Si pensa che sia un meccanismo dell’atmosfera per ripulirsi, restituendo alla terra tutto ciò che la inquina.
Non conosciamo ancora a pieno i meccanismi che portano le particelle di plastica ed altri inquinanti in queste regioni così distanti. Sempre più spesso, sentiamo di materie plastiche rintracciate in zone poco frequentate, come i Pirenei francesi, località montane disabitate della Cina e dell’Iran.