Nadia Toffa si è fatta amare da tantissimi fan proprio per le cose che faceva e diceva. Cose importanti, dette con semplicità: qual è adesso la sua eredità? La verità
Con la sua morte la iena ha gettato nella disperazione mezza Italia. L’intero paese l’ha pianta: personaggi famosi, semplici conoscenti, fan, familiari, colleghi e amici. Insomma, tutti. Ad ognuno Nadia Toffa ha lasciato un po’ di sè, un dono. Il suo, nemmeno la morte potrà cancellarlo.
Nadia Toffa, l’eredità lasciata a parenti, amici e colleghi
Non basta essere dei bravi giornalisti per farsi ascoltare veramente. La iena ha trovato la chiave giusto in quella scienza particolare che è la comunicazione. Forse perché, in fondo, non l’ha mai considerata una vera scienza. Lei ha spesso usato i social per sfogare le sue paure, ma senza dramma ma solo con un gran sorriso per essere di esempio. La vita è bella e va celebrata fino all’ultimo respiro.
Una delle tante lezioni di Nadia Toffa che alla nostra società resterà in testamento. Una società in cui tutto ciò che appare è reale e dove non si dà il giusto peso alle cose, la figura di Nadia è stata fondamentale.
Una frase che spesso ripeteva: “Combattere sempre”. Durante l’intervista rilasciata a Verissimo, alla splendida Silvia Toffanin le veniva da piangere, ma quelle lacrime ha preferito tenerle per sé, inghiottirle, tirando fuori solo il suo coraggio. Sapeva che la malattia era ad uno stadio avanzato. Non le avrebbe dato scampo ne era più che consapevole. Non si è mai illuso, ma ha sempre sperato.
I miracoli avvengono. Nel suo caso, per certi versi, è avvenuto. Centinaia di persone si sono innamorati di lei pur nono conoscendola. Si sono persi nei suoi occhi e nelle sue parole, testamento dell’umanità.
Nadia, dopo la morte. Un testamento umano
Nadia Toffa purtroppo si è spenta a soli 40 anni, il 13 agosto scorso. Ma ciò che ha lasciato in testamento è immortale. Parole, messaggi, consigli che tutti porteranno nel cuor e che costituiscono una vera ricchezza spirituale e filosofico. Spesso la Iena parlava di Dio, del suo disegno e della sua bontà:
“Il Signore non è crudele. Non ci vuole vedere soffrire. Io ci credo in Dio”
Parole dette da una persona che lotta contro la malattia e che assumono un significato ancora più vero e profondo. Ma allora perchè proprio a lei la malattia? Nadia provava a spiegarlo così:
“Il Signore non è cattivo ci mette davanti delle sfide che possiamo affrontare. Questa è la mia sfida.
Ma anche lei ha avuto attimi di cedimento, di paura:
Io all’inizio mi chiedevo: perché proprio a me? Perché chi è che vuole il cancro… Silvia parliamone… poi mi son detta: ‘perché non a me?’è pieno di bambini che muoiono al primo giorno di vita… questo è il mio dolore e io me lo devo portare, è il mio fardello”.
Un sorriso non può guarire, ma può migliorare l’umore. Con un umore migliore, ci sono più energie e il tempo che si ha a disposizione si passa in maniera più bella e piena.
A noi piace salutarla così, mentre balla diventando tutt’uno con le ombre del tramonto.
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