E ora entra in scena la Ocean Viking, che dopo 12 giorni in mare chiede un aiuto per i suoi 356 migranti a bordo. E adesso?
Una volta che la situazione della Open Arms sembra essere quasi a posto, arriva la Ocean Viking – più grande e con a bordo più di 350 persone.
La situazione della Ong francese
Il discorso della Ong francese è stato accantonato per un attimo, dovendo risolvere la questione della Open Arms – ma ora ci si chiede dove sbarcheranno tutti i 356 migranti a bordo.
Sono stati salvati in tre differenti missioni, il cui staff si è fatto carico al fine di togliere loro dal mare e non riportarli il Libia. La loro navigazione è mimima a qualche passo da Lampedusa e in attesa che qualcuno dica loro cosa fare, il più in fretta possibile.
Per ora la situazione sembra stabile, considerando che ci sono viveri e scorte sufficienti ancora per qualche giorno e le condizioni igieniche non scarseggiano. Un terzo sono minorrenni non accompagnati e la Francia ha confermato di poter occuparsi di qualcuno – ma prima vuole sentire gli altri Paesi Europei cosa hanno intenzione di fare.
L’attesa di un porto sicuro
Il capo missione Romaniuk è stato intervistato in esclusiva da Repubblica evidenziando che:
“la vita qui è in pausa… ma non possiamo stare così all’infinito”
Evidenzia che la situazione è sotto controllo e che la maggior parte dei migranti a bordo arrivano dal Sudan e Darfur: erano in Libia, ma sono stati torturati e minacciati dovendo sopportare una situazione pessima.
Ora sono in attesa di comunicazioni per un porto sicuro:
“non siamo disponibili a riportare loro in zone di guerra. dall’europa nessuna risposta…è inaudito”