La stoviglioteca è un’iniziativa spontanea nata nel Mugello e ha come obiettivo, quello di ridurre l’uso di stoviglie di plastica usa e getta, che andrebbero ad inquinare i nostri lidi e mari.
Quest’estate ha visto come tema principale l’inquinamento e le sue conseguenze. La lotta alla plastica e in generale al mondo dell’usa e getta, ha tenuto piede. Un’iniziativa molto interessante arriva dal Mugello e si chiama stoviglioteca.
Stoviglioteca, un’idea per combattere gli sprechi:
Nei luoghi di mare che vedono migliaia di turisti, non poteva essere sordo al richiamo ecologista. Si è arrivati ad avere associazioni di volontari nate in maniera spontanea, che hanno come missione il raccogliere l’immondizia e la plastica, per evitare il formarsi delle microplastiche.
Altri movimenti spontanei invece puntano alla base del problema e vogliono proporre le cosiddette buone pratiche per evitare gli sprechi. Un esempio di questi movimenti spontanei lo abbiamo nel Mugello, dove Elisa De Blasio, ha deciso di aprire una stoviglioteca.
Questo servizio è nato per la prima volta a a Montespertoli ed è del tutto gratuito e punta ad eliminare lo spreco di stoviglie usa e getta. Questo servizio si occupa di prestare stoviglie di plastica atossica lavabile. Il servizio si può richiedere per feste di varia natura, dai compleanni, alle cene tra amici o ogni altra occasione.
A spiegare l’idea sul proprio profilo di Facebook è la stessa Elisa dove in un post illustra la sua iniziativa: “Voi usate queste stoviglie per la vostra festa, le lavate anche in lavastoviglie e me le restituite”.In questo modo s’applica direttamente una buona pratica, evitando alla base la necessità di acquisto di stoviglie usa e getta. Si tratta di un metodo eco compatibile, sostenibile ed ecologico per gestire eventi con molte persone o dove non abbiamo voglia di pensare al lavaggio dei piatti. La ragazza ci tiene a specificare che questo servizio è assolutamente a titolo gratuito. Eventuali offerte, saranno semplicemente investite nell’acquisto di nuove stoviglie, per poter allargare il bacino d’utenza. Un’idea interessante, sicuramente da imitare e spingere in modo da arrivare ad avere un mondo meno inquinato da microplastiche, che si trovano negli ambienti ritenuti incontaminati.