Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua la battaglia a favore dell’abolizione dello ius soli
Trump vuole modificare la Costituzione degli Usa, abolendo il birthright citizenship, anche noto come ius soli, un diritto sancito dal Quattordicesimo emendamento.
Come funziona negli Stati Uniti d’America
Negli Stati Uniti vige da più di 150 anni il principio del birthright citizenship, in base al quale qualunque persona nasca sul territorio è automaticamente un cittadino statunitense.
La cittadinanza come diritto di nascita risulta sancito dal Quattordicesimo emendamento della Costituzione, il quale è stato introdotto negli Usa nel 1868.
Nel corso degli anni di presidenza, Trump si è spesso scagliato contro questa questione, ritenuta dal politico un diritto ridicolo e assolutamente da abolire.
Trump vuole abolire lo ius soli
L’amministrazione negli Stati Uniti sta valutando l’eventualità di porre fine alla cittadinanza americana come diritto di nascita, lo ius soli.
A comunicarlo è lo stesso Presidente Donald Trump, che ha parlato dalla Casa Bianca.
In realtà, soltanto il Congresso e i Parlamentari Statali hanno il potere, conferito loro dai Padri Fondatori, di modificare la Costituzione e i relativi diritti sanciti all’interno di essa.
I cambiamenti costituzionali, di solito, seguono un preciso iter:
- viene approvato un emendamento mediante una maggioranza qualificata dei 2/3 dell’assemblea, costituita da parte di entrambi i rami del Congresso.
- subito dopo dopo, il testo passa ai parlamenti statali, i quali hanno fino a 7 anni di tempo per approvarlo. A loro volta per mezzo di una maggioranza di almeno 3/4 dell’assemblea.
Donald Trump, grande oppositore, non ha quindi possibilità di applicare il potere di veto presidenziale alle leggi costituzionali.
Tra i suoi poteri non vi sono né quello di presentazione degli emendamenti né quello della ratifica degli stessi.