McDonald’s ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente. Da luglio 2019 i clienti non si trovano nei loro menù le famose cannucce di plastica.
Tutti conosciamo il McDonald’s e il suo così detto “cibo-spazzatura“. Molti lo amano, molti non ne reggono il sapore particolare. Eppure, possiamo dire che sia il fast food più conosciuto nel mondo: i suoi messaggi promozionali giungono in tutto il mondo a velocità record.
Le parole di un portavoce del fast food
Adesso, il colosso McDonald’s ha deciso di dare una mano all’ambiente: niente più plastica nelle cannucce, solo carta.
La campagna di McDonald’s
Riduciamo insieme la plastica monouso. “Oggi la plastica è una delle emergenze del pianeta, per questo abbiamo iniziato un percorso per ridurne l’utilizzo nei nostri ristoranti. Da luglio 2019 per le nostre bibite distribuiremo cannucce solo su richiesta, fatta eccezione per gli ordini McDelivery, TakeAway e al McDrive.”
L’iniziativa è arrivata lo scorso giugno, quando è stata resa ufficiale la notizia del McDonald’s plastic free in tutte le 1.361 filiali del Regno Unito.
“I nostri fornitori ci hanno fatto delle cannucce di carta che durano almeno 30 minuti prima di finire nei liquidi”
Queste le parole di un portavoce del fast food a The Independent, dopo la polemica che si è scatenata a causa delle cannucce di carta. Molte infatti sono state le polemiche e in particolare quella di un ragazzo che ha raccolto oltre 34.000 firme per ritornare alle cannucce di plastica.
I problemi che creano le cannucce di carta al posto di quelle di plastica: ecco perché i consumatori si sono ribellati al McDonald’s
Le nuove cannucce di carta pare diano problemi a causa di alcune micro particelle che, a causa del materiale meno compatto della plastica, si “sgretolano”, finendo nella bevanda del consumatore.
Ufficialmente, da McDonald’s non è ancora arrivata una risposta: ha decisamente voluto intraprendere una strada plastic-free, in quanto ultimamente è scattato in maniera ancora più preoccupante l’allarme che vede l’ambiente soffocato dalla plastica.
Questo materiale, infatti, crea non pochi problemi: basti pensare, ad esempio, all’isola di plastica che si trova in mezzo all’oceano pacifico, di dimensioni abnormi (grande quanto l’Alaska). Non si può certo dire, insomma, che stavolta McDonald’s abbia agito in base ai suoi interessi!